Il mercato sfiducia Sprint Nextel e gli analisti sono scettici
sulle sue strategie: l’operatore americano sta “bruciando
soldi” e il suo Capex potrebbe raggiungere nel 2012 i 5,5
miliardi di dollari, secondo J.P. Morgan. Ieri intanto in Borsa le
azioni del carrier sono scese al livello più basso da febbraio
2009: a preoccupare è stato l’annuncio che Sprint non
supporterà più, dall’anno prossimo, il WiMax ma investirà
nell’Lte, e in più l’accordo con Apple per comprare oltre 30
milioni di iPhone. Una strategia dagli alti costi: l’iPhone ha i
sussidi del carrier e la rete mobile di quarta generazione
richiede, come noto, forti investimenti.
Standard & Poor's, pronta a declassare ulteriormente il debito
di Sprint fino a un rating “junk”, ritiene "che sarà
sempre più difficile per l’azienda mantenere risultati operativi
positivi perché l’industria di riferimento è matura e la
concorrenza si intensifica”. S&P aggiunge che le vendite di
iPhone e i forti sussidi che Sprint è costretta a pagare
metteranno pressione sul cash flow della società e danneggeranno i
profitti nei prossimi due anni.
Secondo l’analista di Citigroup Michael Rollins l’iPhone
potrebbe costare a Sprint 850 milioni di dollari l’anno prossimo,
pur aiutando probabilmente il carrier a frenare la perdita di
clienti.
L’analista di Mizuho Michael Nelson pensa che Sprint avrà
bisogno di 3,5 miliardi di dollari entro la fine del 2013 per
finanziare i suoi piani di espansione Lte e l’aumento del costo
dei clienti di iPhone peserà sui margini di profitto e sul flusso
di cassa nei prossimi due anni. Sprint si è accordata per comprare
almeno 30,5 milioni di iPhone nei prossimi quattro anni, un impegno
che vale 20 miliardi di dollari, secondo fonti vicine all’accordo
sentite dal sito Total Telecom.
"Sprint sta bruciando cash e sia il carrier che i partner del
suo ecosistema hanno bisogno di nuovo capitale”, conclude
l’analista di J.P. Morgan Philip Cusick, che si aspetta un Capex
di 5,5 miliardi di dollari il prossimo anno, contro una precedente
stima di 3,4 miliardi, e spese per 4,5 miliardi nel 2013, contro la
precedente stima di 3,5 miliardi.
Altro elemento che lascia i mercati in dubbio è il rapporto di
Sprint con il suo network provider wholesale 4G Clearwire Corp, di
cui il carrier è l’azionista di maggioranza, ma da cui ora si
distanzia con i nuovi piani per l’Lte. Il carrier non ha fornito
dettagli sul suo futuro con Clearwire dopo aver reso noto che
smetterà nel 2012 di vendere device che usano lo standard
Clearwire WiMax 4G.