Lte, in Australia via ai test in quattro città

Il Paese spinge sulla quarta generazione, ma secondo un’indagine di Market Clarity il broadband mobile è troppo caro. Come riusciranno i carrier a fare profitti quando gli utenti chiedono una decurtazione sensibile delle tariffe?

Pubblicato il 25 Mag 2011

La banda larga mobile costa troppo. E non è un modo di dire: la
società di ricerche Market Clarity ha calcolato che il mobile
broadband in Australia può costare fino a 1.333 volte più del
broadband fisso per ogni Gb di dati scaricati. L’introduzione nel
2010 di tetti molto alti nei piani tariffari del broadband fisso
(fino a 1 Terabyte al mese di download) non ha fatto che allargare
la forbice dei prezzi, secondo gli analisti.

Il dato, contenuto nel nuovo Cost of mobility report, è stato
ottenuto studiando le tariffe attuali di Telstra, Optus, Vodafone e
3 di Hutchison in Australia e mettendo a confronto il prezzo più
basso per Gb offerto nei piani tariffari per la banda larga fissa e
il prezzo più alto per Gb imposto nei piani per la banda larga
mobile.

“Può sembrare naturale che la mobilità costi di più del
servizio di banda larga fissa, ma è scioccante vedere quanto di
più”, affermano gli analisti. Dati alla mano, a marzo 2011 il
prezzo minimo post-pagato (con contratti da 12 a 24 mesi) del
mobile broadband per Gb è di 1,66 dollari, il prezzo medio è di
5,27 dollari e il prezzo massimo arriva a 24,88. Sfavoriti i
clienti pre-pagati del mobile broadband (senza contratto): si va da
un minimo di 9,67 dollari per Gb, a una media di 16,67 fino a un
massimo di 80 dollari.

“Ma il gap tra clienti post-pagati e pre-pagati sembra
insignificante se confrontato con la forbice con i clienti della
banda larga fissa”, continua il report, dove si legge che il
prezzo minimo per l’Adsl è di 0,06 dollari per Gb, la media è
di 0,30 dollari e il massimo 9,98 dollari.

“Gli operatori di rete continueranno a ricevere pressioni dai
loro shareholder per accrescere i guadagni che realizzano dai
servizi broadband e risolvere il conflitto tra la necessità di
soddisfare le aspettative dell’utente di avere servizi sempre
più veloci e il pesante costo dell’aggiornamento delle reti”,
spiega Market Clarity. “Si apre così un vero dilemma, perché le
tariffe della banda larga fissa continuano a scendere e la
capacità dati aumenta, per cui l’utente si aspetta lo stesso sul
mobile”.

I fattori in gioco rischiano di essere ulteriormente modificati con
l’arrivo della nuova rete di ultra-broadband che il governo
australiano sta costruendo (la Nbn); intanto il principale
operatore australiano, Telstra, ha attivato, per ora solo per i
test, i servizi mobili 4G (Lte) in quattro aree metropolitane
(Sydney, Melbourne, Perth e Brisbane), confermando che saranno
commercialmente disponibili entro fine anno.

"Si tratta dei primi test in Australia su una rete integrata
che usa lo spettro dei 1800MHz e l’inizio della nostra fase di
roll-out”, ha affermato Mike Wright, executive director delle
network and access technologies di Telstra. Chi possiede modem e
cellulari compatibili con la frequenza dei 1800 MHz può già
usarli, gli altri dovranno aspettare una più ampia disponibilità
di device compatibili.

Anche le concorrenti Optus e Vodafone Hutchison Australia hanno in
programma il lancio di servizi Lte nella banda dei 1800MHz, ma non
hanno stabilito alcuna data. “Molti carrier aspettano a investire
pesantemente nell’Lte e cercano invece di trarre il massimo dalle
reti 3G esistenti su cui hanno speso molto”, spiega il senior
analyst di BBY, Mark McDonnell. "I costi del 4G sono alti e
gli operatori dovrano anche comprare altro spettro nei prossimi
anni”.

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