Rischia di slittare a fine anno la gara per l’assegnazione della maxi commessa Lte di China Mobile annunciata lo scorso mese di marzo. La gara, che riguarda i contratti di fornitura di apparecchiature di rete per l’installazione degli apparati 4G in Cina, sta creando grosse aspettative nei vendor europei, un drappello composto da Ericsson, Alcatel-Lucent, Nokia Siemens Networks che guardano con interesse al fiorente mercato cinese. Lo scrive il sito specializzato Light Reading, secondo cui però la gara è a rischio, perché China Mobile starebbe meditando di rivedere le sue strategie e puntare sull’upgrading delle reti 3G esistenti, invece di investire sul roll uot di nuove reti Lte ex novo.
Lo slittamento della gara è legato alle strategie di China Mobile, che non ha ancora deciso come procedere con i suoi network. Due le ipotesi al vaglio della dirigenza dell’operatore asiatico: la prima, una gara per l’installazione di apparecchiature Td-Lte nuove di zecca, la seconda ipotesi più “low cost” prevede invece di procedere con l’upgrading delle reti 3G esistenti.
L’esito della decisione finale non è secondario per i vendor europei. Se China Mobile punterà su una rete Td-Lte nuova, i fornitori del Vecchio Continente faranno la parte del leone in sede di gara. Al contrario, se China Mobile punterà sull’upgrading delle reti esistenti TD-Scdma, uno standard made in China largamente caldeggiato dalle autorità di Pechino, saranno avvantaggiati i vendor cinesi Zte, Huawei e Datang Mobile Communications, partecipata dallo Stato, molto più competitivi sul fronte dei prezzi rispetto ai competitor europei.
Finora, China Mobile è stata costretta dal governo a privilegiare la tecnologia 3G (Td-Scdma), uno standard locale che, per esempio, non è pienamente compatibile con gli iPhone oggi in commercio. Tecnologie più avanzate sono invece usate da suoi competitor minori come China Unicorn e China Telecom.
Secondo la ricostruzione di Light Reading, in origine la gara per l’assegnazione di apparecchiature Td-Lte di China Mobile riguardava 200mila base station in un centinaio di città ed era stata fissata per il mese di aprile. Ma oggi è improbabile che la gara abbia luogo prima di giugno e certamente npon prima che venga sciolto il nodo tecnologico intorno allo standard da privilegiare, Td-Lte o TD-Scdma. Secondo stime della Reuters, l’intera commessa ha un valore complessivo di 5,1 miliardi di euro, e la gara era stata annunciata dall’operatore cinese a metà marzo. Altre stime parlano di un valore complessivo fino a 23 miliardi di euro.
In precedenza, Ericsson si è detta fiduciosa sulla possibilità di aggiudicarsi una grossa fetta della commessa di China Mobile, dopo che l’anno scorso si era accaparrata una percentuale dell’8% nel primo round della gara.
Ad oggi, China Mobile ha realizzato i primi network Lte sperimentali in 13 città cinesi, e i contratti sono andati a Huawei, Zte, Ericsson, Nokia Siemens Networks e Alcatel-Lucent.
Intanto, nel Regno Unito spuntano delle facilitazioni per il roll out dei network Lte: secondo il sito il Dipartimento per la Cultura i Media e lo Sport ha pubblicato un nuovo documento di consultazione in partnership con il Dipartimento delle Comunità e degli Enti locali, che propone di rendere meno stringenti i vincoli che regolano la costruzione di nuovi impianti e antenne Lte in luoghi pubblici.