Nei prossimi anni l’accesso a Internet sarà dominato da dispositivi wireless come telefoni cellulari e tablet. Oggi ci sono 1,2 miliardi di utenti a banda larga mobili e la cifra aumenta di centinaia di milioni ogni anno. Il mobile video mobile e i servizi dati consumano molta più energia rispetto alle chiamate e sms e questo crea costi aggiuntivi per gli operatori mobili – trasferiti poi sui consumatori – nonché un aumento del carbon footprint delle comunicazioni mobili potrebbe che potrebbe triplicare tra il 2007 e il 2020, arrivando ad eguagliare le emissioni annuali di carbonio del Lussemburgo.
In questo scenario l’Unione europea ha lanciato il progetto Earth che ha ricevuto il premio “Future Internet Award 2012”. L’iniziativa ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti da aziende come Alcatel-Lucent, Ericsson, Telecom Italia, Docomo e dalle università di Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito, che hanno ottimizzato l’utilizzo energetico del 4G/Lte.
“Il settore Ict è in crescita, ma il suo carbon footprint invece non dovrebbe crescere – sottolinea il commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes – Mi congratulo con i partner del progetto Hearth che hanno trovato il modo di fornire i servizi di cui abbiamo bisogno, riducendo le emissioni di CO2 e le bollette energetiche” Ottimizzare l’uso di energia della rete porterà progressivamente alla riduzione delle bollette e aiuterà gli operatori a mantenere in prezzi delle telefonia mobile a un livello accessibile, riducendo l’inquinamento e le emissioni di carbonio.
Riducendo la potenza necessaria al funzionamento di ogni stazione mobile si prevede inoltre che questi impianti possano essere, in futuro, resi funzionanti con energie rinnovabili .
Earth dura fino al giugno 2012. I prodotti dovrebbero essere disponibili sul mercato nel 2014. Il progetto ha ricevuto 25 milioni di euro di finanziamenti, 15 dei quali stanziati da Bruxelles.