“I francesi possono dire quello che vogliono. Ciò che conta sono i fatti e i fatti sono che esiste un contratto vincolante che loro non hanno rispettato. E poi c’è una richiesta danni da parte nostra di quasi due miliardi di euro”. Marina Berlusconi, presidente della holding Fininvest proprietaria della galassia Mediaset, torna a parlare del mancato accordo con Vivendi su Premium e della successiva salita fulminea della media company nel capitale della compagnia televisiva.
Le sue parole, pronunciate in occasione dell’assemblea di Mondadori, arrivano a poche ore di distanza da quelle di Arnaud de Puyfontaine. Il ceo di Vivendi, a margine dell’assemblea degli azionisti del gruppo transalpino, aveva sottolineato la volontà di instaurare con Mediaset una relazione “perenne”. Il problema, replica Marina Berlusconi, è tutto di Vivendi: “Noi chiediamo soltanto una cosa, che vengano rispettati gli impegni che si sono assunti e ci venga risarcito il danno enorme che ci hanno provocato“. Secondo i calcoli di Mediaset la querelle lungo l’asse Milano-Parigi è costata alla società un buco di 341 milioni nell’esercizio 2016. Anche se le richieste di risarcimento avanzate da Fininvest e le sue controllate coinvolte ammontano a circa 2 miliardi.
La presidente di Fininvest nega una ripresa delle trattative con i francesi (“Non c’è stato alcun contatto”) e ricorda che “c’è un esposto presentato alla Procura della Repubblica che ha dato luogo a un inizio di indagine e adesso un provvedimento dell’Agcom che ha stabilito che la posizione dei francesi è illegale”. Il patron di Vivendi, Vincent Bolloré, sempre in occasione dell’assemblea dei soci, ha dichiarato che rispetterà la decisione dell’Agcom anche se non la condivide. “Quello che dice o pensa Bollorè – taglia corto il numero uno della holding di famiglia – dovete chiederlo al signor Bolloré”.