IL CASO

Maxi truffa sim card, indagati 14 dipendenti Telecom

Avviso di garanzia anche per l’Ad Patuano ma solo in quanto responsabile legale della società. Nell’operazione, che riguarda il biennio 2007-2009, coinvolti un’ottantina di rivenditori Tim su tutto il territorio. L’azienda: “Siamo parte lesa, già avviate querele a suo tempo”

Pubblicato il 21 Mar 2012

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99 indagati fra cui 14 dipendenti di Telecom Italia e un’ottantina di rivenditori Tim su tutto il territorio nazionale: questo il risultato dell’inchiesta sulle maxi truffe relative alle sim card, portata avanti dalla Procura di Milano giunta formalmente a conclusione. Un avviso di garanzia è stato recapitato anche all’Ad Marco Patuano ma solo in quanto legale rappresentante dell’azienda considerato che i fatti risalgono al biennio 2007-2009, ossia a prima della sua nomina. a numero uno della società. Dalle indagini, coordinate dai pm di Milano Massimiliano Carducci e Francesco Cajani, sarebbe emerso che la società ha tratto un ingiusto profitto che nel solo 2008 ammonta a circa 230 milioni di euro.

Tra gli indagati il responsabile del canale etnico nel periodo preso in esame (marzo 2007- marzo 2009) ed i responsabili delle aree Nord e Sud, sempre del canale etnico (che proponeva offerte ai cittadini stranieri). Ai 14 dipendenti indagati è contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di documenti di identità e di schede sim, falsi documentali e falso nelle dichiarazioni liberatorie per il trattamento dei dati personali.

In dettaglio le schede venivano attivate intestandole a persone inesistenti, falsificando i documenti, o a persone ignare. I rivenditori Tim le vendevano poi a prezzo maggiorato a persone che avevano interesse a non comparire come intestatari di una scheda telefonica e, in molti casi, le schede venivano usate anche per commettere reati. Il meccanismo avrebbe fatto guadagnare a Telecom Italia quote di mercato, sottolineano gli investigatori.

Ai rivenditori Telecom (sparsi in tutto il territorio nazionale) viene contestato il concorso con i dipendenti del gruppo. Il canale etnico di Tim fu chiuso proprio dopo le perquisizioni fatte dai carabinieri nelle sedi del gruppo di tlc, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano che oggi e’ arrivata a chiusura.

"L’atto in questione è stato notificato al dott. Marco Patuano nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale della società", puntualizza Telecom Italia in una nota. La società precisa inoltre che, nell’ambito del procedimento "aveva presentato già nel 2008, in qualità di parte offesa, due atti di denuncia-querela e sin dalla fase di avvio delle indagini aveva provveduto a sospendere i 14 dipendenti (nessuno dei quali dirigente) che risultavano all’epoca coinvolti e che risultano oggetto dell’attuale procedimento giudiziario". In merito al fenomeno delle sim irregolarmente intestate, "la società ha, sin dal 2008, posto in essere una incisiva serie di azioni per porre rimedio a tale situazione – si legge ancora nella nota — L’introduzione di specifiche misure organizzative e procedurali ha consentito di eliminare il fenomeno e di giungere alla bonifica delle sim-card intestate irregolarmente. Degli avanzamenti di tale attività la Società ha fornito ampia informazione al mercato, attraverso le proprie comunicazioni sociali inclusi i bilanci di esercizio".

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