IL REPORT

Altro che rivoluzione, Iliad ha innescato perdite per 300 milioni. Il report di Mediobanca

È quanto emerge dall’indagine annuale sul mercato delle Tlc. Nei primi 9 mesi del 2018 ricavi altalenanti: crescono solo Fastweb e PostePay

Pubblicato il 24 Gen 2019

italia-digitale

Nessuna rivoluzione “positiva”, semmai il contrario: l’arrivo sul mercato di Iliad in Italia ha generato perdite per 300 milioni a danno dei concorrenti. È quanto emerge dallo studio di R&S Mediobanca sulle Tlc, secondo cui l’impatto di Iliad si è fatto sentire anche sull’Arpu: i 2,23 mln di clienti acquisiti dalla compagnia francese hanno portato ad una progressiva accelerazione nel calo dell’Arpu di tutti gli operatori – si legge nel report – spingendo anche Telecom Italia e Vodafone a creare un secondo brand low-cost (rispettivamente Kena e ho.) con un generale calo dei prezzi.

I PRIMI 9 MESI 2018

Nei primi nove mesi del 2018 si registrano ricavi “altalenanti”: in salita Fastweb (+7,2%) e Postepay (+5,8%) mentre per le altre compagnie le performance sono in netto calo: Wind 3 registra ricavi in calo dell’11,2%, Tiscali del 10,8% nella prima metà dell’anno, Tim del 3,1% Vodafone del 6,2% nella prima metà dell’anno.

Per quanto concerne le quote di mercato nel mobile (inclusi gli operatori virtuali e le not human Sim), Tim torna primo operatore (31,0% a fine settembre), davanti a Vodafone Italia (29,4%), Wind Tre (29,1%), PosteMobile (3,9%), e Iliad (2,2%).

Nel fisso (voce + dati) al primo posto c’è sempre Tim al 51,2%, seguita da Vodafone Italia (13,6%), Wind Tre (13,2%), Fastweb (12,7%), Linkem (2,8%) e Tiscali (2,2%). Telecom detiene la quota di mercato più ampia anche in quanto a banda larga (44,5%). Inseguono Vodafone (15,4%), Fastweb (14,8%), Wind Tre al (14,4%), Linkem (3,3%) e Tiscali (2,8%).

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI PAESI

Riguardo al confronto con gli altri Paesi l’Italia si piazza fra quelli con più elevata penetrazione della fonia mobile (139%), dietro solo a Russia (160%) e Svezia (142%). Sul fronte 4G in particolare a settembre 2018 il 65% delle sottoscrizioni risulta dotato della tecnologia di trasmissione dati di quarta generazione. Ancora bassa, invece, la diffusione di linee fisse broadband con 27 connessioni ogni 100 abitanti rispetto alle 44 per l’Olanda e alle 42 per la Francia. Migliora il dato della copertura in modalità Ftth (Fiber-to-the-home), con il 21,7% delle abitazioni italiane raggiunte.

L’Italia si posiziona però solo al 27esimo posto mondiale per velocità di download (17,23 Mbps), lontanissima dalle prestazioni delle prime nazioni (Lussemburgo “irraggiungibile” evidenzia Mediobanca coi suoi 375,78 Mbps) ma anche da quelle di molti altri paesi europei (dove spiccano i 90,36 Mbps dell’Islanda). Buone notizie invece sul fronte 5G: l’Italia è tra i paesi pionieri nella sperimentazione (tra le 17 città europee scelte ben 6 sono italiane).

LE TELCO IN EUROPA

A causa di andamenti valutari avversi – evidenzia Mediobanca – nei primi 9 mesi del 2018 il fatturato aggregato dei principali 8 operatori europei è sceso del 3,1%, con i ridimensionamenti più ampi di Teléfonica (-7,9%), Altice Europe (- 6,2%) e Vodafone Group (-5,5%). Il Mon è in crescita soprattutto per Deutsche Telekom (+17,7%) e BT Group (+16,5%). Anche se in miglioramento, Altice è l’unico operatore ad avere chiuso in perdita entrambi i periodi, con il rosso dei primi 9 mesi pari a 26 milioni, mentre per Vodafone l’H1 2018 (chiuso il 30/9) ha segnato una perdita di 8 miliardi dopo svalutazioni per 3,5 miliardi (2,9 miliardi solo in Spagna) e oneri per 3,4 miliardi sulla cessione di Vodafone India a Vodafone Idea (J.V. con Aditya Birla Group). In rosso anche Tim a fronte dell’iscrizione di 2 miliardi di svalutazioni (avviamenti della domestic business unit).

IL QUINQUENNIO 2013-2017

Lo studio di Mediobanca ha messo inoltre nero su bianco l’evoluzione del mercato mondiale delle Tlc nel quinquennio 2013-2017, con un approfondita analisi sui cambiamenti in termini di marketshare e numero di clienti. Al 2017 in termini di fatturato 2017, sono gli Usa a dominare la classifica con un giro d’affari di 310 miliardi di dollari (+4,4% sul 2014), Nel Paese però, evidenziano gli analisti è previsto un ulteriore consolidamento quest’anno a seguito del mergere T-Mobile-Sprint. L’Europa si piazza in seconda posizione a quota 213 miliardi in calo però del 3,2% rispetto al 2014. La Cina si piazza al terzo posto con 179 miliardi ma con un andamento di crescita a due digit: +20%.

L’INDAGINE COMPLETA DI R&S MEDIOBANCA

LA PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE

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