Premium ha un nuovo appeal, ma Sky è più solida: per questo, se Mediaset e il gruppo Murdoch mettessero fine alla lunga “guerra” siglando un’alleanza, ci sarebbero benefici per entrambi. Lo scenario è disegnato da Mediobanca Securities a pochi giorni dalla doppia svolta che ha aperto ufficialmente la nuova stagione del mercato della pay-tv in Italia: Cologno Monzese ha annunciato l’avvio di Mediaset Premium “stand alone” dal 1 dicembre, con Telefonica socio di minoranza e un portafoglio di quasi 2 milioni di abbonati; BSkyB ha completato l’integrazione delle sue attività europee (Uk, Italia, Germania) e si presenta ai nastri di partenza con 14 miliardi di fatturato e 20 milioni di clienti (4,7 in Italia).
“Il settore della tv a pagamento si sta evolvendo rapidamente poichè l’interesse delle compagnie telefoniche per i contenuti premium sta aumentando quasi dappertutto – spiega Fabio Pavan, analista di Mediobanca Securities – Questo costituisce una notizia positiva per i broadcaster dal momento che il valore degli asset pay potrebbe aumentare significativamente nel breve termine. D’altro canto, tutto ciò si potrebbe tradurre in un altrettanto significativo incremento dei prezzi per l’acquisto dei diritti premium”.
Per Mediobanca Securities, Mediaset è in una posizione tale da poter beneficiare dell’appeal rappresentato dalla nuova Premium, “ma il suo competitor è ora molto più forte”: per questo l’isituto non esclude che “a un certo punto i due concorrenti potrebbero trovare un accordo che metta fine a questa guerra estremamente costosa, cosa che rappresenterebbe un fatto positivo per entrambi”.
Lo scenario del resto sembra non essere escluso dai punti di contatto nelle strategie industriali delle due aziende emersi dalle dichiarazioni del ceo di Sky Italia, Andrea Zappia, in un’intervista dei giorni scorsi e dalle indicazioni fornite dal cfo Mediaset, Marco Giordani, alla comunità finanziaria.
Zappia ha confermato la volontà di costruire partnership con le tlc e di investire in contenuti di alto livello (oltre allo sport, anche serie tv e film) ammettendo che lo spazio sul mercato italiano per due operatori pay è piuttosto limitato. Giordani ha sottolineato la volontà di incrementare la base abbonati spingendo sull’esclusiva della Champions League dal 2015 e su accordi commerciali con gruppi telefonici lasciando poi la porta aperta ad alleanze con altri broadcaster che accrescano il portafoglio prodotti.