E’ atteso per oggi il verdetto Agcom sulla “doppia” presenza di Vivendi in Telecom, dove è azionista con poco meno del 25%, e in Mediaset dove è socio con il 29,9% dei diritti di voto. Il tema è al primo punto dell’ordine del giorno del Consiglio dell’Autorità in agenda oggi: sul tavolo i paletti legati all’influenza dominate sui due gruppi e ispirati al Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar). Incombe su Vivendi la minaccia del congelamento dei diritti di voto che superano il 10% di Mediaset. Congelamento che potrebbe essere fatto valere dal Biscione alla prossima assemblea di bilancio – a fine giugno – replicando quanto già fatto in Modadori, proponendo il voto maggiorato.
Senza contare che per Fininvest si è già aperta la finestra che concede alla holding la facoltà di rafforzare la sua quota (38,3% del capitale e 39,8 dei diritti di voto) con la possibilità di rilevare un ulteriore 1,23% fino al 27 aprile. Bisogenrà invece aspettare dicembre per completare l’incremento del 5% annuo consentito senza dover procedere all’Opa totalitaria.
Ma secondo Il Messaggero potrebbe non essere oggi il D-day. Il possibile rinvio dell’attesa decisione, è legato al fatto che il tema è particolarmente complesso: già in occasione della chiusura dell’istruttoria sulla presenza di Vivendi nei due big italiano, il Consiglio aveva rimandato al 18 aprile la decisione finale, rimandando dunque una discussione sul merito. Non è inoltre da escludere che il Consiglio finisca per optare per una proroga della decisione (entro 60 giorni) anche in vista dell’assemblea Telecom del 4 maggio e del cda del 5 maggio che potrebbero completare il quadro anche sul nodo del controllo di fatto della stessa Vivendi in Telecom.