La “location” è ancora top secret, potrebbe essere una città
del Nord o un’intera regione, come il Trentino-Alto Adige o la
Lombardia, ma il progetto sperimentale per la costruzione in
“coinvestimento” tra operatori delle tlc di una rete locale in
fibra ottica sarebbe già in cantiere, secondo quanto risulta a Il
Sole 24 Ore. Anche Telecom Italia dovrebbe partecipare.
“L’apertura all’ipotesi è arrivata dallo stesso
amministratore delegato, Franco Bernabè, che a fine novembre,
parlando alla Sapienza”, ricorda il quotidiano economico, “ha
manifestato l’intenzione di ‘sperimentare, d’intesa con
l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la completa
sostituzione della rete in rame con la fibra ottica, così da
poterne verificare i reali vantaggi di costo’. E inoltre, aveva
aggiunto Bernabè, ‘d’intesa con le istituzioni, siamo
disponibili a individuare una città di medie dimensioni in cui
sperimentare un accordo di coinvestimento con altri operatori
interessati, condividendo le scelte di governance ma preservando la
concorrenza nelle offerte retail’”.
L’obiettivo dell’esperimento, insomma, sarebbe verificare la
rispondenza della domanda all’offerta di servizi nuovi
realizzabili con la banda “ultra-larga”. Che qualcosa si stia
muovendo si capisce anche dalla posizione dell’authority, secondo
Il Sole: “Due giorni fa il presidente dell’Agcom, Corrado
Calabrò, ha parlato di ‘una regione del nord che sta per
realizzare un esperimento interessante’” e ha anche risposto
alle preoccupazioni del presidente dell’Antitrust Antonio
Catricalà facendo presente che “il comma 3 dell’articolo 81
del Trattato Ue prevede una deroga al divieto di intese restrittive
della concorrenza per le iniziative ad alta innovazione
tecnologica. ‘E l’alta velocità di trasmissione – ha
sottolineato – mi sembra proprio un’iniziativa ad alta
innovazione tecnologica’”.
Il tema della rete resta centrale nel dibattito interno al settore:
solo ieri sono arrivate le dichiarazioni dell’Ad di Fastweb
Stefano Parisi (che ha ribadito la disponibilità a partecipare a
un’iniziativa di carattere nazionale, ma coordinata da Telecom),
nonché del patron di Wind Naguib Sawiris (che invece pensa si
possa fare a meno dell’ex incumbent(. “Se Telecom rivedrà il
suo piano industriale alla luce del dibattito in corso è ancora
tutto da verificare”, conclude Il Sole 24 Ore. “Ma intanto un
nuovo ‘indizio’ arriva dal rinvio del nuovo piano per Telecom
Italia media, che non sarà esaminato dal consiglio di oggi come
era stato preannunciato, ma sarà messo a punto per fine febbraio
in modo da coordinare i tempi con quelli previsti per
l’aggiornamento del piano dell’intero gruppo”.
A toccare il tema delle nuove reti anche il presidente di Telecom
Italia, Gabriele Galateri di Genola. “Siamo aperti a
collaborazioni con altri operatori in segmenti specifici”, ha
dichiarato Galateri, a margine dell’evento di consegna del
“premio per il lavoro” organizzato da Manpower Italia. Il
presidente ha risposto all’intervista di Naguid Sawiris, il
patron di Wind che ieri sulla Stampa ha sostenuto che il broadband
si può realizzare anche senza Telecom.
“Noi stiamo facendo un piano in cui investiamo”, ha detto
Galateri, aggiungendo: “Stiamo facendo ragionamenti sul futuro
che vedono Telecom Italia in prima linea”. E ancora: “La banda
larga è un progetto in cui crediamo”.
Galateri è anche intervenuto in merito al processo di vendita
della propria partecipazione nella controllata argentina. Ieri,
secondo il quotidiano La Nacion, una delegazione del gruppo
italiano sarebbe arrivata a Buenos Aires per parlare con le
società che hanno presentato un’offerta sulla quota che Telecom
Italia detiene in Telecom Argentina, ma Galateri ha smentito il
giornale e liquidato ogni indiscrezione: “I progetti vanno avanti
normalmente, quando ci saranno novità le comunicheremo”.