Aiutare i fornitori di servizi di Tlc a decidere in quali tecnologie investire e con chi collaborare nel percorso di costruzione di reti più sostenibili. Fornire approfondimenti e best practice ai fornitori di apparecchiature per le telecomunicazioni, mettendole a confronto. Il report “Sustainability Assement: Telco technology suppliers”, realizzato da Abi Research e che CorCom ha potuto visionare, è un ricco di informazioni e indicazioni pratiche. In oltre 140 pagine ha classificato più di 80 fornitori in base a due aree chiave: implementazione e impatto. La valutazione ha fornito una visione a matrice dell’ecosistema di aziende che possono supportare al meglio gli operatori nel loro percorso verso una crescente sostenibilità. 10 le aziende classificate come leader e che si sono distinte in sei categorie: energia rinnovabile, aggiornamenti della rete, efficienza energetica, smaltimento dei rifiuti ed economia circolare, edifici e veicoli ecologici, reporting e governance.
La classifica è stata elaborata tenendo conto dei vendor tradizionali e non: al primo posto di piazza Ericsson seguita da Nokia e Huawei. E nella top ten ci sono a seguire Zte, Samsung, Intel, Nec, Qualcomm, Mavenir e Cisco.
Le azioni chiave della romdmap green telco
Numerose le azioni chiave indicate da Abi Research che le telco dovranno intraprendere per ridurre il loro impatto complessivo in termini ambientali: passare alle energie rinnovabili per l’acquisto di elettricità, migrare al 5G, sostituire il rame con la fibra, investire in tecnologie massive Multiple-Input, Multiple-Output (Mimo) di ultima generazione, implementare principi di eco-design (ad esempio, leggerezza, riparabilità e durata dei dispositivi) e acquistare apparecchiature di rete ad alta efficienza energetica, riciclare o riutilizzare le apparecchiature di rete e i rifiuti elettronici (ad esempio, cavi di rame, apparecchiature di rete, telefoni cellulari e altri dispositivi), implementare software abilitati all’intelligenza artificiale in tutta la rete (ad esempio per l’ottimizzazione della rete, il rilevamento delle anomalie e le funzionalità di risparmio energetico). E ancora, bisognerà dottare le tecnologie digital twin per la pianificazione degli asset di rete, le operazioni sul campo e la mappatura dei clienti, spostare le apparecchiature delle stazioni base all’aperto; adottare tecnologie di raffreddamento ad aria libera e a liquido per le stazioni base e i centri dati, sostituire i generatori diesel con energia rinnovabile in loco, in particolare per le stazioni di base off-grid e per quelle con scarsa rete elettrica, incorporare la sostenibilità nel modello di business aziendale tracciando le emissioni di carbonio Scope 1, 2 e 3 e fornendo incentivi ai dipendenti per il raggiungimento degli obiettivi climatici e aumentare l’impegno e la responsabilità dei fornitori. Insomma la lista delle cose da fare è lunga e impegnativa.
Le top 5 della sostenibilità Tlc
Ericsson
Ericsson è in testa alla valutazione della sostenibilità dei fornitori per quanto riguarda l’implementazione, e l’azienda ha anche guidato tutti i concorrenti nell’implementazione di quattro categorie di apparecchiature di rete telco tra cui mMimo, 5G Ran, Open Ran e soluzioni per le antenne (compresa l’acquisizione di Kathrein, ora confluita in “Ericsson Antenna System”). Negli ultimi anni, le vendite di tutti i fornitori di apparecchiature sono state influenzate da blocchi Covid, dalle limitazioni della catena di fornitura (per i semiconduttori utilizzati nell’hardware) e dalle pressioni inflazionistiche che hanno fatto aumentare i costi di tutti i componenti hardware. Ericsson continua ad avere una forte domanda di soluzioni 5G in Nord America Europa e altre regioni. Ericsson si è impegnata a diventare net zero in tutta la sua catena di valore entro il 2040, comprese le emissioni di Scope 1, 2 e 3. Per raggiungere questo obiettivo, Ericsson punta a essere net zero all’interno delle proprie attività entro il 2030, riducendo al contempo del 50% le proprie emissioni nella catena di fornitura e nel suo portafoglio di prodotti entro il 2030. Per Ericsson, l’attenzione alle prestazioni energetiche di rete e sulla gestione energetica dei prodotti è fondamentale per gli sforzi di sostenibilità, poiché il 93,5% dell’impronta di carbonio totale deriva dall’uso del portafoglio di apparecchiature. Inoltre, la stretta co-progettazione di Ericsson Silicon con hardware e software gioca un ruolo cruciale nella creazione di prodotti ad alte prestazioni, leggeri ed efficienti dal punto di vista energetico.
Nokia
Nokia si è classificata al secondo posto per l’implementazione, grazie alle sue solide partnership con gli operatori globali, alla quota di mercato e ai maggiori investimenti in R&S.Un aumento del 13% in R&S è stato registrato a partire dal terzo trimestre del 2020, a dimostrazione dell’impegno di Nokia a rafforzare ulteriormente la sua leadership tecnologica. Nonostante l’ingresso sul mercato di molti nuovi fornitori di 5G, Nokia ed Ericsson sono rimasti i principali fornitori di sistemi con il maggior numero di lanci e sperimentazioni commerciali 5G. I buoni punteggi di Nokia in termini di implementazione riflettono anche il fatto che l’azienda è un sostenitore della tecnologia Open Ran ed è stato il primo grande fornitore di apparecchiature telco ad aderire all’Alleanza O-Ran, contribuendo al tempo stesso a creare una rete di telecomunicazioni. Per Nokia, la sostenibilità è una componente chiave della strategia e degli obiettivi. Nokia si è si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra del 50% in tutta la sua catena del valore, comprese le emissioni di Scope 1, 2 e 3, entro il 2030. Inoltre, Nokia ha aderito a RE100 e si è impegnata a utilizzare il 100% di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030.
Huawei
Huawei si è piazzata al terzo posto, implementando e distribuendo un ampio numero di reti in Cina e in diverse regioni geografiche tra cui il Medio Oriente e l’Europa. Huawei è anche in testa a tutti i fornitori per quanto riguarda le spedizioni di piccole celle (le installazioni di piccole celle sono apparecchiature radio e antenne compatte che possono essere collocate nei lampioni sui lati degli edifici per aumentare la copertura urbana 5G). Per un’implementazione sostenibile, le tecnologie di Huawei, come l’mMimo e la Ran 5G, sono state sviluppate nell’ambito del Green Development Program di Huawei, che sta incorporando sempre di più gli sforzi per la sostenibilità nelle sue linee di prodotti e nelle sue offerte. Oltre ad aumentare la propria messaggistica sulla sostenibilità, Huawei e Zte hanno implementato in modo significativo strategie per l’mMimo a basso costo e altre apparecchiature telco progettate per aree urbane densamente popolate, che possono essere utilizzate in Cina e nei mercati in via di sviluppo. Huawei si è classificata al terzo posto per impatto. L’azienda si è impegnata a costruire una tecnologia per un “ambiente più verde e più pulito”, concentrandosi su tre aree aree: ridurre le emissioni di carbonio, promuovere le energie rinnovabili e contribuire a un’economia circolare. Mentre le chiusure per pandemia in Cina, i problemi della catena di approvvigionamento, le pressioni inflazionistiche e altre sfide geopolitiche hanno messo sotto pressione il risultato economico di Huawei, l’azienda ha continuato a promuovere le sue iniziative ecologiche, come il Green Development Program.
Zte
Zte è al quarto posto è ha avviato un “percorso verde per un’ economia digitale”, integrando l’efficienza energetica nei suoi prodotti e nei suoi processi di produzione. Le strategie di implementazione di Zte includono anche un’enfasi sulla gestione della rete guidata dall’intelligenza artificiale. L’implementazione di Zte per la sostenibilità incorpora meccanismi di spegnimento e ibernazione regolari per il 5G soprattutto nelle ore non di punta e di notte. Secondo Zte, l’induzione di una modalità di ibernazione per le unità di antenna attive (AAU) durante questi periodi può ridurre il consumo fino a 5 W, rispetto al normale consumo di energia con traffico ridotto a 200 W. Gli obiettivi climatici specifici di Zte a livello aziendale e le misurazioni delle emissioni di carbonio e dell’impatto sostenibile sono un po’ più difficili da trovare. Tuttavia, Zte ha comunicato l’interesse a migliorare il profilo Esg e a discutere di efficienza energetica e di gestione della rete basata sull’intelligenza artificiale con la Global System for Mobile Communications Association (Gsma). Zte ha ha ottenuto un quarto posto assoluto nella categoria delle apparecchiature mMimo e un quinto posto assoluto nella categoria 5G Ran anche se i punteggi relativi all’implementazione sono stati superiori a quelli relativi all’impatto in entrambe le valutazioni.
Samsung
Samsung, che si piazza in quinta posisione, è uno dei principali implementatori in Corea del Sud e uno dei maggiori venditori per capitalizzazione di mercato, quarta azienda tecnologica per fatturato nel 2022, dopo Apple, Alphabet e Microsoft. Samsung si è piazzata al quinto posto per l’impatto della Ran 5G all’ottavo per quel che riguarda l’implementazione. Per le soluzioni mMimo, Samsung si è classificata al quinto posto per il settore in generale e al quinto posto per l’implementazione. Per quanto riguarda l’implementazione di programmi a livello aziendale, nel settembre 2022, Samsung ha aggiornato la sua strategia ambientale, destinando oltre 5 miliardi di dollari a iniziative ecologiche entro il 2030. Storicamente Samsung non gode della reputazione più attenta alla sostenibilità nel settore della telefonia mobile. Tuttavia, i recenti annunci mostrano grandi passi avanti nell’impatto sostenibile: Samsung ha aderito a RE100, un’iniziativa globale per l’energia rinnovabile, e si è impegnata ad azzerare le emissioni di carbonio (Scope 1 e 2) per tutte le attività della divisione Device eXperience (DX) entro il 2030, e in tutte le attività globali, compresa la divisione Device Solutions (DS) entro il 2050. Recentemente Samsung ha stanziato 5 miliardi di dollari per iniziative di sostenibilità entro il 2030. Quest’ultimo investimento sarà destinato a nuove tecnologie per prodotti più efficienti dal punto di vista energetico, il riutilizzo dell’acqua e le tecniche di cattura del carbonio. Attualmente Samsung utilizza il 100% di energia rinnovabile in Europa, Cina e Stati Uniti, e ha aumentato l’utilizzo di energia rinnovabile a livello globale del 31%. dal 2020 al 2021. L’azienda prevede inoltre di espandere l’energia rinnovabile alle strutture in America Latina e nell’Asia sud-occidentale entro il 2025.