Le telco dell’Europa occidentale cercano di assicurarsi flussi di
guadagno regolari e di convincere i clienti a passare dalle formule
prepagate a quelle postpagate. E ci stanno riuscendo. Più della
metà degli operatori mobili della nostra regione conta ormai più
clienti abbonati che prepagati, secondo i nuovi dati rilasciati
dalla società di ricerche Wireless Intelligence. E’ il risultato
di una complessiva strategia da parte dei carrier per stabilizzare
le entrate sui mercati saturi, notano gli analisti.
Wireless Intelligence riporta che il numero di abbonati con
contratto è cresciuto a una media del 7,7% l’anno tra il 2007 e
il 2010, mentre nello stesso periodo il numero di clienti prepagati
è sceso dello 0,5%.
"Nell’ultima parte dello scorso decennio, le strategie degli
operatori in Europa occidentale si sono modificate: se prima le
telco cercavano di accrescere la base clienti facendo salire le
connessioni prepagate, ora cercano di sostenere la loro quota delle
revenues del mercato trattenendo i clienti di maggior valore,
quelli con un abbonamento”, spiega l’analista di Wireless
Intelligence Calum Dewar.
Dewar fa notare che l’Arpu per i clienti con un contratto è
solitamente quattro volte più alto delle entrate dai clienti
prepagati e ciò offre un evidente incentivo agli operatori mobili
a spostare la loro base clienti prepagata verso i più remunerativi
piani tariffari postpagati.
Secondo Wireless Intelligence, il 73% degli 89 operatori attivi tra
il 2007 e il 2010 in Europa occidentale ha aumentato la propria
quota di clienti postpagati durante quei tre anni, a svantaggio dei
prepagati.
Tra gli esempi lampanti, la svedese TeliaSonera, che ha visto la
proporzione di clienti abbonati salire al 63% del totale nel
secondo trimestre 2011, rispetto al 59% dell’anno prima. In Gran
Bretagna, Vodafone ha registrato il passaggio più evidente dei
clienti dalla formula prepagata all’abbonamento rispetto ai suoi
concorrenti: il 51,9% della sua base utenti è postpagata nel
secondo trimestre 2011, con un aumento del 12% rispetto al 39,5%
del quarto trimestre 2007.
A spingere i clienti verso i contratti postpagati ci sono le nuove
tariffe mensili, ma soprattutto, nota Wireless Intelligence, i dati
mobili, che vengono associati solitamente agli abbonamenti.
Dewar aggiunge tuttavia che la proporzione tra clienti prepagati e
postpagati, che oggi pende per questi ultimi, potrebbe tornare a
favore dei prepagati se gli operatori migreranno dagli abbonamenti
senza limiti a quelli a consumo. "Per questo gli operatori
dell’Europa occidentale devono continuare a investire in
programmi di consumer retention e sviluppare metodi innovativi per
trattenere i clienti di maggior valore, quelli postpagati”,
conclude l’analista.