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Mobile networks, ecco come accelerare sui sistemi disaggregati



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La Ngmn alliance elabora la mappa per procedere verso le nuove infrastrutture modularizzate, cloud-native e basate su software

Pubblicato il 19 dic 2024



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Quattro possibili modelli operativi per reti disaggregate: dalla Next Generation Mobile Networks Alliance (Ngmn) arrivano quattro documenti sintetici che descrivono altrettanti modelli essenziali per realizzare le reti disaggregate. L’obiettivo è fornire ai decisori aziendali e ai Cto una guida chiara per l’implementazione e, in generale, promuovere l’adozione di architetture di rete disaggregate, che forniranno agli operatori di rete mobile (Mno) una maggiore flessibilità nella gestione della loro infrastruttura.

“La disaggregazione – il processo di modularizzazione, softwareizzazione ed esecuzione di funzioni di rete sull’infrastruttura cloud nativasta rivoluzionando l’industria delle telecomunicazioni“, ha affermato Arash Ashouriha, presidente del board di Ngmn Alliance e Svp Group Technology di Deutsche Telekom. “Questa transizione cambia radicalmente il modo in cui le telco mobili operano e collaborano con il più ampio ecosistema dei fornitori. Con queste pubblicazioni Ngmn offre una guida pratica sui principali modelli operativi oggi disponibili, aiutando gli operatori a navigare efficacemente in questo cambiamento”.

Reti disaggregate: quattro modelli operativi per le telco

I quattro modelli operativi delineati sono: con singolo fornitore, con integratore di sistemi, su piattaforma dell’operatore, e su piattaforma dell’operatore offerta commercialmente ad altri.

Nel primo modello, “single vendor led”, l’approccio è diretto: l’operatore ha un contratto con un singolo fornitore per la realizzazione della rete disaggregata e questo fornitore agisce come systems integrator e usa i suoi prodotti, o quelli dei suoi partner, per fornire alla telco una soluzione completa. In questo modello l’operatore ha una relazione commerciale di maggiore entità col “lead vendor” e contratti più piccoli con altri fornitori (hardware, software, ecc.), mentre tutta la gestione operativa è tramite il lead vendor.

Nel secondo modello, “systems integrator led”, l’operatore usa un integratore di sistemi che non è il principale fornitore della soluzione, anche se può portare alcuni elementi. Il ruolo dell’integratore è invece quello di implementare la soluzione per conto dell’operatore integrando prodotti hardware e software di vari vendor che non sono l’integratore. Ciò offre vantaggi e svantaggi al tempo stesso: l’operatore ha, infatti, la libertà di creare una soluzione scegliendo i prodotti e scaricando la complessità dell’implementazione al systems integrator, ma, d’altro lato, l’integrazione può comunque risultare complessa e richiedere più tempo che con un solo vendor.

Le piattaforme proprietarie e commerciali

Il terzo modello, “operator platform for own use”, è un’opzione in casi ben definiti, perché implica un investimento per sviluppare e costruire la propria piattaforma. Il vantaggio è che dà all’operatore il massimo della flessibilità, visto che ha totale controllo sulla soluzione e la roadmap.

Infine, nel quarto modello, “operator platform commercially offered to others”, l’operatore agisce come un systems integrator nei confronti di un altro operatore, ma sviluppa anche delle proprie soluzioni o comunque integra hardware e software per la telco cliente, che così non deve preoccuparsi di compatibilità e interoperabilità e ha un deployment facilitato. Inoltre, la telco cliente ha la tranquillità di usare soluzioni già testate in un ambiente simile, ovvero su reti disaggregate di un operatore mobile.

Cloud native è il nuovo paradigma

Queste pubblicazioni di Ngmn si basano sul “Cloud Native Manifesto” della stessa alliance (settembre 2023), che ha delineato sette principi chiave per accelerare la transizione al cloud native networking. Sebbene Ngmn non possa, ai sensi della legge sulla concorrenza, raccomandare alcun modello operativo specifico, queste pubblicazioni intendono offrire alle telco mobili una panoramica completa dei cambiamenti organizzativi necessari per attuare ogni scenario. Forniscono anche una valutazione equilibrata dei vantaggi e delle sfide associate a ciascun approccio. L’obiettivo è evidenziare l’ampia gamma di opzioni disponibili per l’industria e le considerazioni a lungo termine per adottare ogni modello in modo efficace.

“Le architetture di rete cloud native basate su software sono destinate a dominare il settore e daranno agli operatori maggiore flessibilità e agilità per gestire le reti, innovare i servizi e soddisfare le esigenze dei clienti“, ha affermato Bernard Bureau, membro del board di Ngmn e Vp of Network and architecture strategy del Chief technology office di Telus. “In Telus, siamo orgogliosi di aver lavorato con Ngmn per fornire informazioni più approfondite sulle opzioni disponibili e sulle trasformazioni organizzative necessarie per realizzare appieno il potenziale del networking disaggregato”.

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