Mobile payment: in Italia maxi alleanza fra le telco. Si paga col “credito”

Tim, Vodafone, 3 Italia, PosteMobile e Fastweb lanciano la prima piattaforma condivisa per i micro-pagamenti via cellulare. Si apre la strada al mobile commerce di massa

Pubblicato il 09 Mag 2011

Tim, Vodafone, Wind, 3 Italia, PosteMobile e Fastweb lanciano una
piattaforma unica condivisa, disponibile per i clienti di tutti gli
operatori, per pagare contenuti e servizi digitali con un semplice
click utilizzando il credito telefonico.

Con questa iniziativa, gli operatori di telecomunicazioni mettono a
disposizione dei produttori di contenuti e servizi digitali e dei
propri clienti, un servizio semplice, veloce e sicuro per
l’acquisto su qualsiasi device (cellulare, smartphone, tablet e
pc). Uno standard unico, che trasforma il numero di cellulare nella
chiave di autenticazione dei clienti e che rende il telefonino lo
strumento di pagamento di contenuti e servizi digitali online.

Il lancio di tale iniziativa, a livello di sistema, è destinata ad
aprire la strada all’m-commerce di massa.

L’acquisto avviene in maniera immediata e sicura con un semplice
click, in caso di accesso dal proprio telefonino o, nel caso di
accesso da altri dispositivi (pc e tablet), tramite l’inserimento
del proprio numero di cellulare e di una password. Un sistema che
ha l’ambizione di accompagnare il mercato dei servizi digitali in
questa fase di transizione verso nuove modalità di accesso ai
contenuti a pagamento. Transizione che sarà facilitata dalla
semplicità delle interfacce sviluppate dai partner tecnologici
Engineering e Reply.

La piattaforma consente il pagamento da cellulare tramite credito
residuo della sim (mPayment) Principale caratteristica della
piattaforma è di essere universale, standard e indipendente dal
contenuto acquistato, dal fornitore e dall’operatore di
appartenenza.

La piattaforma è erogata secondo un modello a servizio basato su
Cloud Computing.

Il sistema riconosce l’acquirente grazie al solo numero di
cellulare abbinato a una password temporanea che viene inviata al
numero mediante un sms gratuito. Al cliente non vengono richiesti
né dati anagrafici né quelli relativi ad un mezzo di pagamento
elettronico (es. carta di credito)

A fronte di un acquisto, il cliente vede scalato dal proprio
credito residuo della sim o direttamente sulla bolletta del conto
telefonico il costo del bene acquistato, un sms gratuito gli
conferma l’avvenuta transazione e tutti i dettagli
dell’operazione; nel caso non fosse possibile procedere con
l’acquisto, un sms, sempre gratuito, avverte il cliente dei
motivi che non lo rendono possibile, come ad esempio un credito
insufficiente.

Le aziende che vogliono sviluppare un’offerta di contenuti o
servizi digitali, da oggi, hanno a disposizione un sistema di
pagamento unico che offre accesso immediato a tutti gli operatori
di telecomunicazioni per un totale di 46,6 milioni di italiani che
possiedono una o più sim consentendo alle aziende partner di
mantenere la gestione diretta dei propri clienti.

‪Tra i primi interessati ad utilizzare questa soluzione nel
mercato italiano figurano aziende come Gruppo Caltagirone Editore,
Class Editori, Guida Monaci, Espresso, Il Sole 24 Ore, La Stampa,
Microsoft Italia, Mondadori, Monrif/Poligrafici Editoriale,
Paperlit, RCS, Shenker, L’Unione Sarda.

Il servizio è reso disponibile attraverso la piattaforma
sviluppata da Engineering, specializzata nell’offerta integrata
lungo la catena del valore del software, e da Reply, specializzata
nella progettazione e nell’implementazione di soluzioni basate
sui nuovi canali di comunicazione e media digitali.

‪Secondo una ricerca di PwC Advisory, che ha supportato gli
operatori telefonici nell'iniziativa, la bassa propensione
degli italiani a utilizzare carte di credito – con il 90% delle
transazioni ancora effettuate in contanti, contro una media Ue
inferiore al 70% – il ridotto importo medio dei singoli acquisti
e la storica inclinazione degli italiani per le comunicazioni
mobili, creano le premesse per una significativa crescita
potenziale di un mercato già in forte espansione.

Considerando che la maggior parte delle transazioni online
avvengono attraverso i circa 3,5 milioni di carte di credito
utilizzate a questo scopo, il nuovo modello di pagamento mobile
abilita una popolazione di utilizzatori 13 volte superiore a quella
attuale.

Da un recente studio emerge inoltre che il 79% dei possessori di
smartphone lo usano per acquistare contenuti o servizi (in Italia
oggi un telefonino su tre è uno smartphone). A livello globale, si
stima che il mercato dei pagamenti in mobilità arriverà a circa
500 miliardi di dollari entro il 2014. Una crescita guidata
dall’esplosione del numero di smartphone, tablet e negozi
digitali (i cosiddetti “AppStore”).

“Questa importante iniziativa – commenta Filippo
Rizzante
, Executive Partner di Reply – segna una tappa
fondamentale nel percorso di posizionamento di Reply quale attore
leader in Italia e in Europa per soluzioni di mCommerce, un mercato
dalle grandissime potenzialità. Nei prossimi tre anni, la
previsione degli acquisti di beni e servizi digitali attraverso
cellulare si attesta intorno ai 240 milioni di euro, circa il 40%
in più rispetto a oggi.” (fonte Netconsulting)

Il comportamento di acquisto dei consumatori, notevolmente evoluto
in questi ultimi anni, l’evoluzione normativa della Sepa – Single
Euro Payment Area – con l’integrazione delle direttive della
Commissione Europea, uniti alla nota italiana diffidenza
nell’utilizzo della carta di credito per acquisti on line, sono
fattori di accelerazione all’utilizzo del pagamento attraverso il
credito della SIM o il conto telefonico.
“Considerando che il nostro Paese registra il più alto numero di
sim card per persona in Europa, circa 89 milioni di sim (fonte
Agcom) e, che siamo ai primi posti per la diffusione di smartphone
– conclude Rizzante – è comprensibile l’interesse sviluppato
dai principali operatori mobili italiani verso l’mPayment e il
loro conseguente impegno a trovare un accordo per l’utilizzo di
una piattaforma di pagamento di contenuti e servizi digitali
cross-operatore”.

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