Contenuti e applicazioni mobili influenzano, a livello mondiale,
una spesa che vale 78 miliardi di dollari o 63 miliardi di euro,
secondo l’ultima ricerca di Analysys Mason. In Europa
occidentale, continua lo studio, mentre gli operatori mobili
guadagneranno dai mobile content and applications (Mca) 3,5
miliardi di euro nel 2010, gli abbonati propensi a cambiare
operatore mobile sulla base di un’interessante proposta
complessiva di Mca “portano con sè” un valore di 21 miliardi
di euro in entrate annuali per servizi voce, sms e dati, spiega Jim
Morrish, Principal analyst a capo del programma di ricerca Mobile
content and applications di Analysys Mason.
“Il valore totale di una proposta di rich content è molto
maggiore di quello dei rich content in sè. Noi stimiamo che un
operatore di rete mobile (Mno) su un mercato sviluppato che ha una
quota del 35% degli abbonati perderebbe il 4% del suo market share
in cinque anni se smettesse di investire nella sua proposta Mca”,
afferma Morrish.
L’impatto complessivo sulle entrate di uno stop agli investimenti
in contenuti e applicazioni mobili sarebbe di più di nove volte
maggiore della perdita delle entrate dirette derivanti dagli Mca,
continua Morrish, per via degli effetti secondari sulle revenues
prodotti dalla perdita di quote di mercato e delle corrispondenti
entrate da servizi come voce e sms. Investire per mantenere un
portafoglio significativo di conteuti e applicazioni mobili è più
importante per gli operatori di quanto possa suggerire il semplice
computo delle entrate dirette degli Mca.
Gli Mno possono anche sfruttare diverse opportunità per sviluppare
proposte Mca che li differenzino sul lungo termine, per esempio
trasferendo su ambiente mobile i loro contenuti esclusivi su fisso,
oppure offrendo strumenti di sincronizzazione e gestione dei
contenuti sia su fisso che su mobile, un segmento, quest’ultimo,
dove Google si sta affacciando come concorrente molto temibile,
aggiunge Analysys Mason.