Boom assicurato per le entrate dei servizi video mobili, secondo
gli analisti di Abi research: le revenue arriveranno a 2 miliardi
di dollari nel 2013, contro 211 milioni quest’anno, e la crescita
continuerà sostenuta fino a tutto il 2015. I servizi studiati
includono la telefonia video, il video messaging, il
video-on-demand, il video sharing e i download VoD, ma la parte del
leone spetta ai primi tre.
Lo sviluppo del mercato, nota Abi nello studio “Mobile video
services”, è determinato dal desiderio dei consumatori di avere
costantemente informazioni e intrattenimento e dalla disponibilità
di reti 3G. Il mercato conoscerà un’ulteriore accelerazione con
la migrazione degli operatori mobili verso reti 4G; al tempo
stesso, la proliferazione di device mobili connessi significa un
numero crescente di schermi in mano agli abbonati. Altro elemento
importante che guiderà la crescita saranno i servizi web 2.0, che
puntano su collaborazione, comunicazione e collegamenti in tempo
reale.
Ci sono tuttavia anche fattori che potrebbero ostacolare
l’avanzata dei servizi video mobili, continua Abi. La recessione
globale può limitare la spesa dei consumatori, specialmente nei
Paesi industrializzati. La popolarità e l’adozione dei servizi
over-the-top (Ott) creano un’intensa concorrenza ai servizi video
degli operatori mobili. Ancora, non c’è sufficiente varietà di
device mobili che supportano il video e infine, poiché
l’industria è agli albori, i modelli di business sono immaturi e
non sempre rispondono alle preferenze dei consumatori. Abi
consiglia agli operatori mobili di differenziarsi e allearsi con i
produttori di device e di soluzioni software.
Esplosione delle revenue anche per i servizi a valore aggiunto su
mobile (Vas), oggetto di uno studio separato realizzato da Informa
telecoms & media. Il giro d’affari salirà a livello globale dai
200 miliardi di dollari del 2009 a 340 miliardi nel 2014 e il
traino saranno i mercati emergenti. Secondo Informa, Cina, India,
Indonesia, Sud Africa, Nigeria, Egitto, Turchia, Israele, Arabia
Saudita, Brasile, Messico, Argentina, Russia, Polonia e Ucraina
rappresenteranno il 36% delle entrate da dati mobili globali tra
quattro anni.
“Rispetto ai Paesi sviluppati, questi mercati pongono una serie
di sfide economiche, sociali e culturali. In molti casi, i servizi
3G non sono ancora diponibili o limitati agli abbonati delle grandi
città. Per questo gli operatori mobili devono basarsi sui servizi
2G come sms, Ussd e Ivr per guidare l’adozione di massa dei loro
servizi a valore aggiunto”, spiega Shailendra Pandey, senior
analyst di Informa.
Ma proprio per le condizioni di mercato più complesse, gli
operatori mobili e i service provider dei mercati emergenti sono di
solito più innovativi nello sviluppo e nell’implementazione di
nuovi Vas mobili rispetto a quelli che operano nei Paesi
sviluppati. Nei Paesi meno industrializzati è alta per esempio
l’adozione dei pagamenti mobili, dei trasferimenti di fondi P2P e
dei servizi di informazione per agricoltori, che hanno un forte
impatto sulla vita quotidiana e promuovono lo sviluppo sociale e
economico.
Muovono ancora i primi passi invece sui mercati emergenti i servizi
mobili di social networking (tranne per le applicazioni di chat via
instant messaging, come Fetion di China Mobile che ha oltre 100
milioni di utenti registrati) e gli app stores mobili, che non
godono della stessa attenzione suscitata negli Stati Uniti e in
Europa occidentale. Ma qualcosa anche qui comincia a muoversi: a
inizio anno la stessa China Mobile ha collaborato con Nokia al
lancio di un negozio di applicazioni mobili congiunto,
“MM-Ovi”, da cui sono state scaricate oltre 4 milioni di mobile
apps.