Gli utenti sono liberi di scegliere quale modem utilizzare, a prescindere da chi sia il loro fornitore di servizi Internet. A ufficializzarlo è la sentenza del Consiglio di Stato che si è espresso sul ricorso presentato da Tim contro la delibera Agcom in materia di Modem libero. Il massimo organo della giustizia amministrativa ha così confermato l’interpretazione che era già stata data dal Tar, e che va nella direzione di quanto chiesto da Assoprovider, l’associazione dei provider indipendenti, che ha preso parte al giudizio di fronte al Consiglio di Stato insieme ad Aiip, Aires e Vkte.
Con la sentenza pronunciata il 2 agosto, si legge in una nota di Assoprovider, il Consiglio di Stato ha infatti rigettato le istanze di Tim perché in parte inammissibili e in parte infondate, accogliendo quanto sostenuto anche da Assoprovider.
“Questa è una vittoria epocale per i cittadini e per le aziende – afferma Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider – ma soprattutto una vittoria per la libertà di mercato e la libertà di concorrenza. Assoprovider è da sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti fondamentali”.
“Questa è un’importante vittoria per l’associazione e uno sguardo sul futuro delle telecomunicazioni – aggiunge Fulvio Sarzana, avvocato che rappresenta le istanze dell’associazione – in quanto la sentenza del Consiglio di Stato anticipa i nuovi poteri in capo all’Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni previsti dal Codice delle comunicazioni elettroniche europee, in via di recepimento nel nostro Paese”.
“Per gli Operatori associati Aiip il modem libero, o più tradizionalmente ‘modem non imposto’, è sempre stato la norma – afferma Giovanni Zorzoni, presidente di Aiip – L’etica del nostro lavoro è quella di essere al servizio dei clienti finali, siano essi cittadini o imprese, e ci siamo impegnati subito per contrastare le pratiche illecite sui modem. Siamo estremamente soddisfatti del risultato unitario raggiunto dalla Free Modem Alliance, di cui siamo membri fin dalla fondazione”.
Tim aveva presentato un primo ricorso al Tar del Lazio contro la delibera dell’Autorità, vedendosi rigettare due motivi del ricorso, mentre il tribunale amministrativo accoglieva le richieste dell’azienda nel caso in cui il consumatore decida di non utilizzare più il terminale del fornitore dopo aver già sottoscritto il contratto di fornitura. La sentenza stabiliva per la prima volta il “diritto di usare un modem alternativo e non pagare più quello del loro operatore telefonico”, mettendo temporaneamente la parola fine alla battaglia che vedeva da un lato Tim e dall’altro lato Assoprovider, insieme ad altre associazioni di categoria.
L’operatore aveva poi presentato ulteriore ricorso presso il Consiglio di Stato contro la delibera Agcom 348/18 CONS, incassando una nuova sconfitta: l’organo della giustizia amministrativa ha infatti dichiarato, con la sentenza del 2 agosto 2021, “in parte inammissibile ed in parte infondato” il ricorso presentato da Telecom Italia nei confronti della delibera Agcom in materia di modem libero.