Le aziende delle telecomunicazioni rischiano di restare indietro se
non mettono a punto nuovi metodi redditizi per supportare i servizi
di nuova generazione basati sui contenuti e l’esplosione
nell’utilizzo dei dati. Lo afferma Sally Davis, ceo di Bt
Wholesale: "Un paio di anni fa mi trovavo qui a chiedermi
dov’è il guadagno e, mi dispiace dirlo, me lo chiedo ancora”.
Monetizzare la nuova generazione di servizi basati sui contenuti è
ancora un rebus per gli operatori telecom perché non sono stati
sviluppati adeguati modelli di business.
La Davis ha rilasciato i suoi commenti durante una presentazione
nell’ambito di Carriers World 2010 a Londra. Secondo il ceo di Bt
Wholesale, le telco devono posizionarsi in modo tale da far leva
sulle proprie reti e sul know-how e mettere i produttori di
contenuti in grado di offrire un’esperienza utente di qualità
per la quale valga la pena pagare. La manager fa notare che il
traffico dati sta attualmente crescendo a un tasso annuale
composito (Cagr) del 70%, ma le revenues degli operatori dai
servizi dati hanno un Cagr di circa l’1%. "Sarà
indispensabile più banda, ma soprattutto occorrerà soddisfare le
aspettative dell’utente in merito al servizio che riceve”,
secondo la Davis. "Dobbiamo impegnarci a trovare un modo di
trarre valore dallo tsunami dei contenuti e dei dati”.
All’evoluzione in corso nell’utilizzo delle telecomunicazioni
va aggiunto il difficile clima economico in cui le telco ancora
devono operare. “Negli ultimi due anni abbiamo dovuto rassegnarci
a una crescita piatta”, nota il ceo di Bt Wholesale. Uno studio
Ovum la scorsa settimana ha rilevato che nel 2009 le entrate dei
provider di servizi di telecomunicazione mondiali sono cresciute di
appena il 2,2%, il peggior risultato dell’ultimo decennio.
Ma la Davis non è pessimista: ci sono alcune aree promettenti,
come i managed services, i servizi voce di nuova generazione e la
monetizzazione dei contenuti; è qui che le telco possono puntare
per rimettere in moto la crescita.