IL DOSSIER

Montagna in Rete, Uncem: “Patto pubblico privato per il rilancio”

L’associazione dei Comuni montani presenta la mappa delle connessioni. Il presidente Bussone: “Serve I’impegno congiunto tra enti locali e telco ma lo Stato deve investire per colmare le sperequazioni territoriali”

Pubblicato il 07 Ago 2020

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Occorre un patto nuovo tra imprese delle telecomunicazioni ed enti locali per vincere il digital divide. E uno Stato che investe per colmare le sperequazioni territoriali. La emerge dal dossier Uncem “La Montagna in rete” presentato da Uncem, Consorzio Caire, Fondazione Montagne Italia. Duecento pagine di analisi, numeri, proposte, dati e documenti che ripercorrono due anni di impegno (e i precedenti due decenni) dell’Unione dei Comuni, degli Enti e delle Comunità montane per vincere il divario digitale, vera emergenza per Alpi e Appennini.

“Otto mesi fa abbiamo spiegato alle Istituzioni che il divario digitale non è fatto in Italia solo di internet che va a bassa velocità perché il piano banda ultralarga è in ritardo di due anni – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Abbiamo evidenziato che quasi 5 milioni di italiani non vedono i canali Rai e poi di conseguenza abbiamo fatto un patto con l’azienda del servizio pubblico televisivo per sperimentare nuovi strumenti tecnologici sui territori. E la sperimentazione parte da Vernante, con i vertici Rai in prima fila”. “Abbiamo evidenziato, numeri alla mano, che 1200 Comuni in Italia registrano problemi con uno o più operatori di telefonia mobile. Non siamo stati fermi”.

“Ci siamo seduti al tavolo con le Telco, con Asstel e Anfov, abbiamo ottenuto 1,5milioni di euro per nuovi tralicci dalla legge di bilancio, abbiamo chiesto a Inwit e agli operatori di investire- ricorda Bussone – Sta avvenendo, anche verso il 5G per il quale non possiamo lasciare i Sindaci da soli. Ancora, sul Piano banda ultralarga, le interlocuzioni con Open Fiber e Infratel hanno portato a un’accelerazione della Bul e ora aspettiamo si definisca cosa fare rispetto alla rete unica. Di certo, grazie a Eolo e ad altri operatori Fwa, nel lockdown abbiamo avuto collegamenti wireless decisivi, importanti per colmare sperequazioni. Senza l’Fwa la situazione sarebbe stata gravissima”.

E adesso bisogna spingere sui servizi. “Lavoro a distanza certamente, con la montagna che si ricolloca sul ‘mercato’, possiamo dire. E poi telemedicina e teleassistenza, ma anche ‘internet delle cose’, ad esempio per gestioni forestali 4.0 come per l’agricoltura in pianura, servizi smart per la pubblica amministrazione, Comuni piccoli montani collegati tra loro, senza barriere – conclude – Si vince uniti, grazie alle Montagne in rete. E l’Agenda digitale Montagna, anche grazie a questo lavoro entrerà nel Recovery Fund, sarà asse portante insieme al green, anche della nuova programmazione”.

I numeri nel dossier “La Montagna in rete”

  • 1,5 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio 2020 per nuovi tralicci per ripetitori di telefonia mobile
  • 1200 i Comuni, le località, i borghi, le frazioni in Italia, mappati da Uncem, con difficoltà nel telefonare e inviare messaggi (a fronte di 1450 segnalazioni ricevute)
  • 3.342 i Comuni italiani interessati dal Piano banda ultralarga, gestito da Infratel
  • 232 Comuni in progettazione definitiva per il Piano Bul
  • 1380 Comuni in esecuzione per il Piano Bul
  • 577 Comuni collaudabili entro il 2020 per il Piano Bul
  • 669 Comuni in Italia senza adeguata copertura per la telefonia mobile, 510 dei quali classificabili come montani. Sono il 9,4% dei Comuni italiani ma il 14,9 dei Comuni montani nei quali ultimi risiede quasi 1,3 milioni di abitanti.
  • 120 Comuni piccoli italiani dove gli operatori sono “obbligati” a portare il 5G
    10 i “borghi del futuro” che verranno individuati, per nuovi investimenti con la “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”
  • 2.101 comuni italiani per i quali l’assetto delle reti non consente di accedere in 30′ di spostamento automobilistico a una minima soglia di concentrazione demografica che corrisponde al livello di una città media
  • 3/4 dei comuni montani ha meno del 40% delle proprie unità immobiliari servite dalla rete
  • 150 milioni di euro l’investimento di Eolo nei prossimi 2 anni nei 5mila piccoli Comuni italiani
  • 192 abitanti di Massello, alta Valsesia (VC) dove Eolo ha portato una nuova antenna per coprire due frazioni, Santa Maria e Boca, su istanza della Sindaca e di Uncem
  • 55% i Comuni italiani coperti oggi con reti Fwa di diversi operatori, ma che non ne sono a conoscenza
  • 78% delle aree bianche oggetto del Piano Bul oggi coperte da Eolo con servizi fino a 30 Mbps ed il 30% con servizi fino a 100 Mbps
  • 30% i rifugi alpini piemontesi già coperti oggi da reti wireless di Eolo
  • 1 Comune nella sperimentazione Rai-Uncem-Anfov, Vernante (CN)

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