Moody’s Investors Service ha aggiornato il corporate family rating (Cfr) di Ericsson da Ba2 a Ba1 e il rating sulla probabilità di default (Pdr) da Ba2-Pd a Ba1-Pd. L’agenzia ha inoltre modificato le prospettive da stabili a positive. Come riportato da Telecompaper, Ernesto Bisagno, senior credit officer di Moody’s e analista principale per Ericsson, ha affermato che l’aggiornamento a Ba1 riflette la riuscita esecuzione del piano strategico di Ericsson, che sta portando a un significativo miglioramento delle prestazioni operative e dei margini. Di mezzo c’è anche la prevista crescita costante del mercato della rete di accesso radio (Ran), grazie ai contributi degli investimenti in 5G. Questo, combinato con il contributo di nuovi contratti e successivi guadagni di quote di mercato, supporterà la crescita degli utili e la generazione di flussi di cassa liberi positivi.
Verso un ulteriore miglioramento della redditività
Rispetto alla crisi innescata dalla pandemia, Moody’s non prevede che le prestazioni operative di Ericsson saranno materialmente esposte allo scoppio dell’emergenza coronavirus, ma c’è una maggiore incertezza che potrebbe pesare sugli utili nella prima metà dell’anno in corso. Nel 2020, infatti, Moody’s prevede che le entrate di Ericsson aumenteranno con un tasso inferiore alla doppia cifra, in linea con la crescita dei mercati Ran.
Nel 2021, però, l’agenzia di rating prevede un ulteriore miglioramento della redditività grazie al maggiore contributo dei nuovi contratti in quanto il ciclo del 5G entrerà in una fase più matura. Moody’s prevede che Ericsson raggiungerà la fascia bassa degli obiettivi di margine operativo del 12-14% ipotizzati per l’esercizio 2022-23.
Moody ha precisato che le prospettive stabili sono coerenti con l’aspettativa che le prestazioni operative di Ericsson continueranno a migliorare, guidate da una combinazione di crescita organica positiva dei ricavi, guadagni di margine e generazione di free cash flow. Secondo le previsioni, l’azienda dovrebbe raggiungere l’obiettivo di margine operativo del 10% nel 2020 con un’ulteriore progressione in seguito, mantenendo l’attuale quota di mercato a livello globale oltre che un forte profilo di liquidità, che le consentirebbe di resistere a potenziali rallentamenti causati da nuovi cicli tecnologici o da cambiamenti imprevisti delle condizioni operative.