Il presidente della Commissione industria del Senato, Massimo Mucchetti, ha annunciato oggi di aver ripresentato l’emendamento sull’opa obbligatoria. L’emendamento è stato presentato sul cosiddetto dl Salva-Roma che deve essere convertito in legge dal Senato. Mucchetti insieme ad Altero Matteoli è il primo firmatario della mozione bipartisan, presentata in Senato, riapparsa poi sotto forma di correttivo alla legge di stabilità ma, infine, non inserita nel maxi emendamento.
L’emendamento stabilisce che è tenuto a lanciare l’offerta pubblica d’acquisto chiunque acquisisca, anche attraverso un’azione di concerto, il controllo di fatto della società “qualora la partecipazione acquisita dia diritti di voto inferiori al 30% del capitale ordinario, purché superiore al 15 per cento”. Per “controllo di fatto” s’intende “il potere di nomina, con voto determinante in almeno due assemblee ordinarie consecutive, di un numero di amministratori in grado di esprimere la maggioranza deliberante per le materie di gestione ordinaria”.
Spetterà alla Consob individuare “con cadenza almeno annuale”, le società nelle quali un azionista o un gruppo di azionisti esercitano il controllo di fatto con una partecipazione tra il 15% e il 30 per cento. La nuova disciplina non si applica alle società che capitalizzano in Borsa meno di 200 milioni. Queste, attraverso il loro statuto, possono però modificare la soglia per l’Opa obbligatoria fissandola tra il 20% e il 40 per cento. Secondo Mucchetti la proposta tutelerà meglio il risparmio e che il “floor del 15%» eviterà «effetti discorsivi sugli assetti azionari delle società a capitale realmente diffuso”.