Si chiamerà “Fibra ottica spa” il cui acronimo è Fos, luce in
greco. È la società cui 13 Internet provider alternativi daranno
vita nei prossimi giorni. Con l’obiettivo di investire nella
costruzione di reti in fibra ottica in Italia, “partecipando a
tutte le iniziative che si andranno a delineare, sia a livello
locale che nazionale, come il Piano Romani”, spiega Paolo Nuti,
amministratore delegato di McLink, una delle società promotrici
dell’iniziativa. L’annuncio è stato dato da Nuti nel corso di
“Internet chiama Italia", la conferenza tenuta oggi a Roma
dall’Aiip, l’associazione italiana ISP di cui Nuti è
presidente. “Ma l’Aiip non c’entra con questo progetto, anche
se molti suoi promotori fanno parte dell’associazione”,
puntualizza Nuti.
Sono 13 i soci fondatori di Fos. Oltre ad McLink, parteciperanno al
capitale sociale (“in proporzione al fatturato di ciascuno”)
Amp&rsand, Cdlan, Cliocom, E4a, Enter, Kpnqwest Italia, Flynet,
Maxfone, Metrolink, Mnet, Panservice, Unidata.
“Negli anni passati tutti noi abbiamo investito in unbundling e
in bitstream – osserva Nuti –. Ma abbiamo sempre utilizzato
l’infrastruttura di qualche altro operatore. Adesso, vogliamo
fare un salto importante. Siamo pronti ad investire i capitali
necessari e diventare noi stessi proprietari di rete”.
Complessivamente i 13 fondatori rappresentano circa 70 milioni di
euro di fatturato, ma Nuti è ottimista sul fatto che altri si
aggiungeranno presto all’iniziativa. “Vi sono contatti in corso
– spiega –. Quattro società si sono dette interessate e
potremmo raggiungere rapidamente i 100 milioni di fatturato
aggregato che potrebbero aumentare a 200 milioni più
avanti”.
Anche perché, nonostante il mercato sia sempre più competitivo e
obbediente alla logica dei grandi numeri, quello dei servizi su
Internet non sembra affatto un comparto in crisi. Tant’è vero
che nell’ultimo anno il numero degli operatori che comperano
servizi wholesale da Telecom Italia è aumentato di 24 unità.
È evidente a tutti, però, che anche davanti alla prospettiva di
un prossimo sviluppo della rete di accesso in fibra ottica, la
frammentazione non paga e rende difficili gli investimenti nelle
nuove reti in fibra. Di qui la scelta di unire le forze. Nuti non
ha spiegato quanto Fos intenda investire nelle reti ottiche, ma ha
precisato che “cercheremo di investire pro-quota rispetto alla
nostra percentuale di mercato”. I 13 piccoli cavalieri dell’Ngn
rappresentano oggi circa il 5% del mercato complessivo degli
accessi Internet. “Penso che le cifre necessarie siano alla
nostra portata”, puntualizza l’amministratore delegato di
McLink.