Il redditometro saprà anche quanto spendiamo per i servizi di telefonia fissa e mobile. Lo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate per misurare i redditi effettivi e contrastare l’evasione fiscale avrà accesso a diverse informazioni, provenienti principalmente dal mondo bancario e finanziario. Nel conteggio delle spese sostenute dai contribuenti rientreranno però anche le utenze domestiche e, appunto, quelle per il telefono di casa, il cellulare e la connessione Adsl.
Le compagnie telefoniche dovranno trasmettere i dati all’anagrafe tributaria a partire dal 22 gennaio 2013. Il precedente termine del 23 ottobre (domani, ndr) è stato rinviato per ragioni logistiche. L’obbligo per gli operatori, infatti, riguardava solo la trasmissione delle informazioni relative alle utenze professionali e aziendali. Adesso invece bisognerà integrarle con i dati riconducibili all’utenza privata.
I servizi di telecomunicazione oggetto dei controlli incrociati del Fisco saranno non solo quelli più tradizionali (chiamate e sms da telefonia fissa e mobile), ma anche i servizi dati, erogati attraverso banda larga, sia in wireless (chiavette internet, Wi-Fi, Wi-Max, Hiperlan e altri), sia via cavo (adsl, fibra ottica).
L’invio dei dati avverrà tramite la piattaforma telematica Entratel, già utilizzata dagli operatori finanziari per lo stesso scopo. Dallo scorso aprile, Entratel è stata sottoposta a “restyling” per ovviare ai limiti nella sicurezza dei dati che erano stati riscontrati dal Garante della Privacy. Dallo stesso canale passeranno dunque tutte le informazioni a proposito dei nostri consumi di telefonia: non saranno poche, considerando che l’ultima rilevazione Agcom ha contato ben 97 milioni di Sim Card attive nel nostro Paese.
Persiste, tuttavia, ancora un problema abbastanza spinoso legato alla privacy dei minori. In Italia è possibile intestare una Sim Card a un minorenne, a partire dall’età di 16 anni. Se Entratel non dovesse essere sufficientemente resistente ad eventuali attacchi hacker, i dati degli utenti più giovani potrebbero finire in mani sbagliate. Queste informazioni sono infatti particolarmente allettanti dal punto di vista commerciale, vista la propensione degli under 18 all’acquisto di servizi extra (suonerie, applicazioni, ecc). Dal Garante arrivano però rassicurazioni sulla tutela dei dati sensibili, che si farà ancora più severa nel caso in cui ci si occupi di minori.