Internet è un’industria che genera il 3,4% del Pil nei 13 Paesi
più sviluppati del mondo: il dato, relativo al 2009, emerge dal
report McKinsey presentato ieri all’e-G8 a Parigi. La ricerca ha
studiato gli otto membri del G8 più Brasile, Cina, India, Corea
del Sud e Svezia e ha scoperto che Internet e i prodotti e servizi
digitali associali hanno ormai un peso economico superiore a quello
del settore agricolo, che nel 2009 ha contribuito per il 2,2% al
Pil, e anche dell’Education, che ha rappresentato il 3%.
L’industria dell’online "tira" soprattutto in alcuni
Paesi. La quota di prodotto interno lordo generata dall’economia
digitale è del 6,3% in Svezia, del 5,4% in Gran Bretagna, poco
inferiore al 4% in Cina, Brasile e Russia, mentre la Francia è
sotto la media (3,2%).
McKinsey ha anche calcolato, che, nonostante la crisi globale, il
web ha generato il 21% della crescita economica degli ultimi 5 anni
in nove dei 13 Paesi studiati (esclusi Brasile, Cina, India e
Russia). Il trend è destinato a proseguire: gli analisti prevedono
che le entrate del settore del cloud computing raddoppieranno ogni
anno fino a tutto il 2015, fino a un valore compreso fra 70 e 85
miliardi di dollari.
Notevole il peso della digital economy nel creare occupazione:
intervistando 4.800 pmi nei 13 Paesi, McKinsey ha scoperto che, per
ogni posto di lavoro perso, Internet e i settori collegati ne hanno
creati altri 2,6.
Ma l’Italia come si colloca rispetto agli altri
"grandi" del mondo? Fra i 13 Paesi analizzati, McKinsey
considera gli Stati Uniti primi nella “Internet leadership” e
l’Italia solo undicesima, seguita da Russia e Brasile;
quest’ultimo tuttavia è pronto a superarci visto che ha un
punteggio molto alto nell’indice di crescita. Ancora più alti i
ritmi di crescita per India e Cina, rispettivamente quarta e sesta
nella classifica dell’Internet leadership, mentre la Svezia, che
è seconda, ha il punteggio più alto nella “preparazione alle
sfide del futuro”.
Male l’Italia anche nella classifica dei 13 Paesi in base
all’ecosistema di Internet che hanno saputo creare: i più
articolati e virtuosi sono ancora in Stati Uniti e Svezia, seguiti
da Giappone, Canada, Uk, Germania, Francia, Sud Corea, Cina,
Russia, India….e poi finalmente l’Italia, penultima prima del
Brasile. Gli Stati Uniti sono invece l’unico Paese che è
riuscito a costruire un efficiente sistema economico digitale
“misto”, dove i settori hardware, Internet, servizi e
telecomunicazioni hanno ciascuno un peso significativo. Negli altri
Paesi un settore predomina sugli altri: in l’Italia (ma è così
anche in Uk, Francia, Germania e altri mercati) la digital economy
è completamente trainata dall’industria telecom, in Sud-Corea e
Giappone da quella dell’hardware e in India dai servizi.