Net neutrality, Quintarelli: “L’utente sia libero di scegliere, è una questione di diritti”

Il deputato a CorCom: “Evitare che chi controlla la tecnologia sottostante a software o app possa condizionare le decisioni alterando relazioni sociali, politiche ed economiche”

Pubblicato il 05 Lug 2016

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Aumentare le possibilità di scelta su internet per tutti i cittadini, assicurare che chi controlla la risorsa non possa influenzare le scelte dei consumatori, determinando in questo modo non solo una distorsione delle concorrenza ma facendo emergere anche questioni di diritti civili”. Stefano Quintarelli, deputato del Gruppo Misto, spiega a CorCom il senso della proposta di legge“Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti”.

Da dove l’esigenza di un provvedimento di questo tipo?

L’esigenza è una: quella di lasciare che sia l’utente a determinare in piena libertà le proprie scelte, senza che chi controlla una tecnologia sottostante alla comunicazione ne possa condizionare le scelte alterando relazioni sociali, politiche ed economiche. Si tratta di prevedere dei semplici meccanismi, dei diritti, delle libertà per l’utente in modo tale da prevenire casi di abuso, per i quali le risposte, fino ad oggi, intervengono ex post. Questo il senso che io ho sempre dato al tema della neutralità della rete. Non tanto un fatto tecnologico ma di salvaguardia delle libertà dei cittadini-utenti. D’altronde molti Paesi europei, per non parlare degli Usa, si stanno dotando di una disciplina ad hoc in attesa che l’Europa faccia un passo avanti verso la creazione di un vero mercato unico digitale.

Qual è il principio ispiratore?

Quello che ogni offerta di prestazioni che vada oltre il “best effort”possa essere valutata dall’utente, il quale è l’unico a dover decidere se vale la pena comprarla senza imposizioni dai gestori delle piattaforme. E soprattutto senza penalizzazioni nei confronti di chi, eventualmente, decida di non procedere con l’acquisto.

Nell’iter di discussione in commissione Trasporti e Tlc della Camera sono state ascoltati vari player dell’Ict. Quale è stata la loro reazione, considerando che questo provvedimento, se diventasse legge, mette paletti seri?

Che sia un buon punto di bilanciamento di interessi credo lo dimostri il fatto che durante le audizioni in commissione abbiamo riscontrato considerazioni positive sulla proposta non solo dalle primarie associazioni degli utenti, ma anche da operatori di rete quali Fastweb e Telecom e nel contempo anche dai big del web come Google, Microsoft, Facebook e Booking che hanno espresso una valutazione positiva. Hanno capito che si tratta di una proposta equilibrata che tutela consumatori, fornitori di rete, ma anche imprese. Da non dimenticare anche associazioni di categorie di settori tradizionali che oggi dipendono dal web e che si sono espresse favorevolmente.

Quali saranno i prossimi passi?

Il provvedimento arriva al voto finale in sede legislativa della Commissione il 7 luglio, dopo un iter molto approfondito di due cicli di esame e riesame da parte di tutte le commissioni in vario modo compententi e dal governo. Poi la palla passa al Senato per l’approvazione definitiva.

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