IL POSITION PAPER

Network sharing, Connect Europe: “No a obblighi che potrebbero distorcere il mercato”



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L’associazione accoglie con favore le linee guida preliminari del Berec sulla condivisione delle infrastrutture come leva per la sostenibilità ambientale ma evidenzia l’importanza degli accordi volontari al fine di migliorare le sinergie. “Il risultato non può essere quello di aggiungere nuovi vincoli normativi e processi amministrativi onerosi per gli operatori”

Pubblicato il 6 feb 2025



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Connect Europe accoglie con favore la bozza di relazione del Berec sulla condivisione delle infrastrutture Tlc come leva per la sostenibilità ambientale e la sua posizione positiva sugli accordi di network sharing, ritenuti fondamentali per la riduzione delle emissioni di carbonio delle telco, come si legge nel commento ufficiale (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO) dell’associazione al Draft report dell’organo dei regolatori europei delle Tlc.

Tuttavia, Connect Europe sottolinea l’importanza che gli accordi siano volontari e non frutto di obblighi, che possono distorcere il mercato e ostacolare le sinergie.

Inoltre, “il risultato di un intervento a favore della sostenibilità non dovrebbe tradursi nell’aggiunta di nuovi vincoli normativi e processi amministrativi onerosi per gli operatori di telecomunicazioni, quando la tendenza generale è quella di ridurre l’onere normativo”.

Network sharing, alle telco non servono nuove regole

Connect Europe ha anche accolto con favore il riconoscimento da parte del Berec del fatto che la valutazione dell’impatto ambientale delle decisioni strategiche dovrebbe essere migliorata, che devono essere identificati gli ostacoli principali e che è importante migliorare le conoscenze su questo tema. Al tempo stesso, si legge nel commento, “riteniamo che il rapporto manchi di dati solidi e tragga alcune conclusioni errate”.

In particolare, Connect Europe si è espressa sulla parte del draft report del Berec che riguarda la definizione di standard per la condivisione di reti e infrastrutture in cui i regolatori affermano: “Per facilitare l’implementazione e il confronto tra paesi e per disporre di un quadro di riferimento per le autorità di regolazione nazionali e l’industria, molte autorità sono fortemente favorevoli allo sviluppo di linee guida, applicabili a livello Ue e adottate dal Berec insieme alla Commissione, e alla definizione di standard per la condivisione di infrastrutture e reti sostenibili, garantendo una flessibilità sufficiente per tenere conto delle specificità nazionali”.

Connect Europe, però, non vede la necessità di linee guida o standard a livello europeo in materia di condivisione di infrastrutture come leva di sostenibilità, poiché esiste già sufficiente esperienza e know-how nelle aziende telco. Inoltre, c’è già un quadro per la valutazione del network sharing e sarebbe sufficiente aggiungere la dimensione della sostenibilità a questo framework.

Parametri di sostenibilità, le telco temono la burocrazia

Un altro aspetto evidenziato da Connect Europe riguarda il data sharing relativo ai parametri di sostenibilità. Il Berec sostiene che misurare, esaminare e valutare
l’impatto ambientale diretto e soprattutto indiretto delle reti è un compito molto complesso per i regolatori, soprattutto a causa della mancanza di dati e della necessità di un mandato più chiaro armonizzato a livello dell’Ue per la raccolta di dati ambientali”.

Ma, secondo Connect Europe, i regolatori nazionali hanno già accesso a un’ampia gamma di dati, quali le relazioni annuali, i modelli di costo e le analisi di mercato. In Germania, inoltre, ciascun accordo di network sharing deve già essere presentato all’autorità nazionale, “con un enorme onere amministrativo”. Pertanto, “un nuovo mandato per le autorità nazionali di regolamentazione di raccogliere dati sugli aspetti di sostenibilità sarebbe del tutto contrario all’impegno della Commissione europea di ridurre la burocrazia del 25%, e anzi crea
ulteriore burocrazia”.

Secondo Connect Europe, le direttive e i regolamenti europei orizzontali esistenti in materia di pubblicazione di dati e indicatori di sostenibilità sono sufficienti.

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