Il network sharing tra telco mobili – una prassi usata negli ultimi anni da diversi operatori per ridurre i costi di gestione delle infrastrutture – nasconde un’insidia che ne limita i benefici: l’assenza di un “fair share” nella ripartizione della bolletta.
Secondo quanto scrive Analysys Mason, il problema è nel modo in cui vengono definiti i principi di distribuzione dei costi, perché l’enfasi è nella ripartizione dei costi tra i proprietari della rete mobile condivisa, anziché tra i volumi di traffico o i servizi trasportati dalla rete.
Ristabilire la corretta origine del costo è fondamentale per assicurarsi che ogni partecipante paghi la sua giusta quota, o il rischio concreto è che qualcuno paghi più degli altri – un po’ come al ristorante, spiega Analysys Mason, quando si mangia in gruppo e si divide equamente il conto, anche se qualcuno ha ordinato la pizza e qualcun altro la bistecca di filetto.
Ran e virtualizzazione, il network sharing è più complesso
Gli accordi per la condivisione dei costi delle reti mobili esistono dalla metà degli Anni 2000, ma il panorama delle implementazioni è oggi più complesso e rende sempre più difficile dividere in modo equo la bolletta.
In particolare, le tecnologie Ran multiple (multiple radio access network) che una volta erano implementate side-by-side come unità elettroniche separate oggi vengono dispiegate come una singola Ran. Inoltre, le funzionalità che una volta richiedevano l’uso di componenti hardware oggi sono create con la virtualizzazione.
Anche i meccanismi di network slicing, il ricorso alla prioritizzazione del traffico o di alcuni servizi e la realizzazione delle reti mobili private rendono la gestione dei condivisa dei costi più complessa. Senza contare che la lista dei possibili upgrade della rete è sempre più lunga.
Quanto costa veramente la condivisione della rete mobili
Come nel conto al ristorante, gli operatori mobili hanno finora diviso i costi delle infrastruttura condivise in base, per esempio, all’area geografica o alla singola telco partecipante o, ancora, al singolo piatto/servizio usato, scendendo al minimo dettaglio.
Nel caso specifico del network sharing gli elementi da considerare per ogni categoria di costo sono: i costi comuni (la base che tutti devono pagare sempre), i costi incrementali (che variano col volume della domanda soddisfatta dalla rete) e i costi specifici del singolo operatore, che dovrebbero essere pagati dall’operatore che genera quel costo.
Mentre i primi due costi devono essere divisi tra gli operatori/proprietari della rete usando adeguati principi di spartizione – si tratta di voci come lo spettro o il backhaul dell’ultimo miglio – , il terzo va attribuito solo all’operatore in questione che lo genera – per esempio, la parte Ran con le sue attrezzature specifiche per il 5G.
Uno schema per dividere più equamente la bolletta
Un approccio di condivisione dei costi può anche richiedere l’approvazione delle autorità di regolamentazione, che cercano di evitare rischi per la concorrenza, e tali preoccupazioni hanno causato ritardi nell’approvazione o nella risoluzione degli accordi di network sharing in passato. Ma esistono alcune best practice per la condivisione dei costi nelle joint venture di rete mobile cui si può fare riferimento; inoltre, secondo Analysys Mason, è valida la seguente lista di requisiti per i meccanismi di condivisione dei costi basata su uno schema elaborato dall’autorità di regolamentazione britannica Ofcom.
- Concorrenza effettiva sul mercato: il meccanismo dovrebbe facilitare la concorrenza sul mercato a valle e promuovere prezzi al dettaglio efficienti da parte di tutte le parti interessate.
- Causa dei costi: i costi dovrebbero essere a carico dei partecipanti che li hanno causati.
- Incentivi per l’efficienza: dovrebbero essere incoraggiati investimenti e costi operativi efficienti per la rete.
- Semplicità/praticità: la complessità di un accordo dovrebbe essere ridotta al minimo e la quantità di dati e attività necessarie per completare il calcolo dovrebbero essere gestibili.
- Obiettività: la distribuzione dei costi e dei benefici dovrebbe essere equa, neutrale e ragionevole tra tutte le parti interessate.
- Legalità: le informazioni specifiche del proprietario della rete devono essere gestite in modo conforme alle norme sulla concorrenza.
- Stabilità/resilienza: l’accordo dovrebbe essere duraturo e i risultati dovrebbero essere prevedibili, anche in caso di evoluzioni significative del mercato o di cambiamenti nella struttura della rete o dell’offerta di servizi.
- Accuratezza: i costi effettivi della rete condivisa dovrebbero essere accuratamente riflessi in qualunque accordo.