IL PIANO

Newco Metroweb-Enel, la energy company mira al 30%

Questo il piano a cui si starebbe lavorando. Fsi lascerebbe il testimone a Cdp mentre F2i potrebbe decidere di uscire di scena nel medio termine. Telecom forse nella partita in un secondo momento. Incerto il ruolo di Wind e Vodafone

Pubblicato il 31 Mar 2016

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Una società veicolo per la banda ultralarga in cui mettere a fattor comune asset, risorse finanziarie e knwo how: è questo secondo indiscrezioni di stampa il piano a cui starebbero lavorando Enel e F2i. Le due società, già alla ricerca dell’advisor dal quale fasi assistere nell’operazione, vorrebbero chiudere la trattiva in breve tempo, si dice entro aprile. L’operazione vedrebbe protagonista Metroweb, che conferirebbe anch’essa nella newco, fatti salvi eventuali veti di Fastweb (su Metroweb Italia e Metroweb Milano).

I due azionisti, F2i (53,8%) e il Fondo Strategico Italiano (46,2%) resterebbero comunque in quota anche se il Fondo si preparerebbe a uscire di scena. La partecipazione sarebbe destinata a cambiare entro aprile quando la partecipazione verrà portata sotto il diretto controllo della Cassa depositi e prestiti attraverso Cdp Equity. Ma le quote di tutti i soci andrebbero verso una progressiva diluzione a seguito dell’ingresso nel capitale di Enel Open Fiber, la società capitanata da Tommaso Pompei e creata ad hoc per portare avanti il piano ultrabroadband della energy company, i cui dettagli saranno svelati in un evento in programma il 7 aprile a cui presenzierà il premier Matteo Renzi.

La società dovrebbe entrare con un innesto cash – previsto in quota parte anche per gli altri azionisti – e accaparrarsi il 30% della newco. F2i e Cdp avrebbero però richiesto una “clausola” di uscita di scena (in caso volessero valutare l’ipotesi), un’opzione di way out che consisterebbe nella cessione delle quote al socio/i restanti. Stando a quanto si apprende l’opzione non riguarderebbe concretamente Cdp, mentre F2i potrebbe essere interessata ad esercitarla nel medio termine, considerato che in media gli investimenti dei fondi infrastrutturali non superano la soglia dei 7 anni.

In campo dovrebbero scendere anche una serie di fondi esteri infrastrutturali con i quali l’Enel starebbe trattando per condividere i 2,5 miliardi di investimenti stimati per portare la fibra in 224 città (e salire eventualmente a 250). L’operazione prevederebbe inoltre la messa a punto di un unico piano industriale. Telecom Italia dunque non sarebbe contemplata nell’operazione, ma non si esclude che possa aggiungersi alla squadra in un secondo momento. E Wind e Vodafone? Se è vero che le due società hanno siglato un’intesa commerciale con Enel dall’altro lato Metroweb non sarebbe interessata a rinnovare la lettera di intenti in scadenza.

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