Garantire la connotazione di rete aperta all’infrastruttura di
nuova generazione di Telecom Italia. Svincolare completamente gli
operatori alternativi dalle scelte architetturali di Telecom Italia
assicurando che il servizio wholesale di accesso end to end si
configuri come la soluzione di accesso disaggregato più prossima
all’attuale servizio di unbundling su rame in centrale.
Facilitare l’accesso a tutte le infrastrutture civili in rete di
accesso, per consentire la posa dei cavi. Applicare il principio
dell’orientamento al costo per il pricing delle infrastrutture
civili. Spingere il coinvestimento nella realizzazione delle nuove
reti, in particolare delle infrastrutture passive e del cablaggio,
per promuovere la realizzazione di reti parallele e/o ridurre il
rischio di investimento, specialmente nelle aree meno profittevoli.
Risk premium in caso di investimento da parte di un solo
operatore.
Queste in sintesi le principali novità messe nero su bianco
dall’Agcom nello “Schema
di provvedimento per la regolamentazione dei servizi di accesso
alle reti di nuova generazione” (allegato B alla delibera
301/11/Cons). La nuova proposta, elaborata sulla base delle
osservazioni pervenute all’Authority durante la consultazione
pubblica, sarà ora sottoposta al parere della Commissione Ue e
contestualmente oggetto di una consultazione "bis" a
livello nazionale.
Ecco in sintesi i principali contenuti:
Obblighi relativi all’accesso alle infrastrutture fisiche
di rete e all’accesso a banda larga all’ingrosso
Telecom Italia è soggetta all’obbligo di garantire l’accesso
disaggregato alle proprie infrastrutture fisiche di rete agli
operatori alternativi, al fine di consentire loro la realizzazione
di proprie reti di accesso per la fornitura di servizi di
comunicazione elettronica alla clientela finale. Telecom Italia
deve altresì offrire l’accesso alla propria fibra spenta. In
particolare, Telecom Italia deve assicurare l’accesso alle
infrastrutture di posa e alla fibra spenta nella tratta primaria,
secondaria, di adduzione e di accesso alla centrale.
Obblighi in materia di accesso e di uso di determinate
risorse di rete – servizio di accesso end to end
Telecom Italia è soggetta all’obbligo di predisporre una
soluzione di accesso disaggregato alla propria rete in fibra al
livello di centrale, ossia di offrire un autonomo servizio di
accesso end to end alla propria rete passiva, consistente nella
fornitura congiunta ed unitaria dei servizi necessari a garantire
all’operatore alternativo l’offerta di un servizio di
connettività a banda ultralarga al cliente finale, nonché nella
predisposizione di tutte le attività di provisioning ed assurance
necessarie a tale
scopo, quali, ad esempio, la qualificazione del servizio.
Obblighi in materia di accesso e di uso di determinate risorse di
rete – accesso a banda larga all’ingrosso
Telecom Italia è soggetta all’obbligo di fornire i servizi di
accesso bitstream su rete in fibra ed i relativi servizi accessori,
indipendentemente dall’architettura di rete (FTTH, FTTB,
FTTN).
Obbligo di controllo dei prezzi e risk premium
I prezzi dei servizi di accesso alle infrastrutture di posa ed alla
fibra spenta nonché i prezzi dei servizi di accesso al segmento di
terminazione devono essere orientati al costo e fissati sulla base
di una metodologia Long Run Incremental Cost (LRIC) di tipo
bottom-up, con la previsione di un premio di rischio, che sarà
individuato dall’Autorità sulla base della metodologia di cui
all’allegato I della Raccomandazione NGA, ed in ogni caso tenendo
conto delle migliori pratiche europee in materia. Per quanto
concerne, in particolare, le infrastrutture di rete primaria e
secondaria, la tratta di accesso alla centrale e la tratta di
adduzione, il premio di rischio deve essere previsto solo nel caso
in cui le stesse siano di nuova realizzazione. La previsione di un
premio di rischio vale solo nel caso in cui l’investimento per le
infrastrutture di posa sia interamente opera di Telecom Italia e,
dunque, in assenza di forme di coinvestimento.
Migrazione dai servizi di accesso offerti da Telecom Italia
sulla rete in rame a quelli offerti sulla rete in
fibra
Telecom Italia, in assenza di accordi tra le parti, deve informare,
con almeno cinque anni di anticipo, l’operatore alternativo che
acquista servizi di accesso all’ingrosso su rete in rame circa
l’intenzione di dismettere o riconvertire i punti di accesso
presso le centrali locali aperte ai servizi di unbundling su rame.
Il periodo di preavviso può essere ridotto a tre anni unicamente
nel caso in cui Telecom Italia garantisca agli operatori
alternativi colocati, per i due anni successivi alla dismissione o
riconversione della centrale locale, la fornitura di un servizio di
accesso all’ingrosso su rete in fibra a condizioni tecniche
pienamente equivalenti al servizio di unbundling precedentemente
fornito su rete in rame ed alle medesime condizioni economiche
praticate per il suddetto servizio.
Servizi di accesso alle infrastrutture di posa ed alla
fibra spenta
In particolare Telecom Italia offre, con riferimento sia alla rete
di accesso sia alla rete di backhauling, l’accesso ai seguenti
elementi:
a. cavidotti (cunicoli, tubazioni, etc.), pozzetti, camerette,
pali, etc., per la realizzazione di canali trasmissivi di
backhauling basati su portanti fisici e per la realizzazione di
reti di accesso in fibra;
b. pali, tralicci, recinti per shelter, etc., per la realizzazione
di canali trasmissivi di backhauling basati su portanti radio e
reti di accesso wireless.
Servizio di co-locazione
Telecom Italia prevede soluzioni di co-locazione fisica e virtuale
(quest’ultima nei casi in cui non sia disponibile il servizio di
co-locazione fisica) volte a consentire l’utilizzo dei servizi di
accesso alle infrastrutture di posa e fibra spenta, così da
consentire all’operatore che ne faccia richiesta
l’installazione, tra l’altro, di apparati attivi e di
permutatori ottici passivi (ODF), nell’ottica della realizzazione
dell’accesso end to end.
Meccanismo di programmazione degli ordinativi dei servizi
di accesso disaggregato alle infrastrutture fisiche di rete e
coinvestimento
Telecom Italia, nel caso in cui intenda realizzare nuove
infrastrutture di accesso in fibra, invita, attraverso un apposito
annuncio, tutti i soggetti interessati a manifestare
anticipatamente la propria volontà di acquistare i servizi di
accesso disaggregato alle infrastrutture fisiche di rete. Telecom
Italia pubblica sul proprio portale wholesale, dandone contestuale
comunicazione all’Autorità, l’annuncio della proposta di
progetto almeno 9 mesi prima della data di inizio dei lavori.
L’annuncio riporta l’oggetto del progetto, il piano tecnico, i
tempi di progettazione e avvio dei lavori nonché i tempi massimi
per il completamento degli stessi e, infine, il termine entro cui i
soggetti interessati possono manifestare la propria volontà di
acquistare i servizi di accesso, che ragionevolmente non può
essere inferiore a 120 giorni dalla data di pubblicazione
dell’annuncio.
Servizi di accesso a banda larga all’ingrosso (servizi
bitstream su reti in fibra)
1. Telecom Italia fornisce il servizio bitstream su reti in fibra
ai seguenti livelli di rete:
a. ai nodi di centrale locale (in modalità VULA);
b. ai nodi parent di commutazione della rete di trasporto di primo
livello;
c. ai nodi distant di commutazione della rete di trasporto di
secondo livello;
d. ai nodi remoti IP Level.
Prezzi sei servizi di accesso all’ingrosso su rete in
fibra
Entro il mese di dicembre 2011, l’Autorità avvierà un
procedimento volto a definire il modello a costi incrementali di
lungo periodo di tipo bottom-up per la determinazione dei prezzi
dei servizi di accesso all’ingrosso su rete in fibra.
Nell’ambito di tale procedimento, saranno individuate le aree
dove non sussiste competizione infrastrutturale ai fini della
definizione dei prezzi del servizio
bitstream.