Ngn, accordo di co-investimento per France Telecom e Free

Il progetto riguarda la realizzazione di un’infrastruttura in fibra in grado di servire 1300 comuni a scarsa densità abitativa. Soddisfatta l’Arcep che ora auspica la discesa in campo delle altre telco

Pubblicato il 22 Lug 2011

Una liaison in nome del business. È quella appena siglata fra
France Telecom-Orange e Free, agguerriti competitor da sempre che
hanno deciso di accordarsi per la realizzazione, in Francia, di una
rete in fibra ottica in modalità Ftth nelle zone poco popolate,
quelle meno remunerative sul fronte del business e quindi
considerate ad alto rischio di investimento.

L’accordo fa seguito alla messa a punto da parte del regolatore
d’Oltralpe, l’Arcep, di un quadro regolatorio per l’accesso
alle reti di nuova generazione che incentiva il co-investimento e
la condivisione delle risorse per spingere la realizzazione delle
nuove infrastrutture consentendo agli operatori di abbattere il
rischio di investimento. France Telecom ha già provveduto a
presentare all’Authority la propria offerta all’ingrosso
relativamente all’accesso alle reti nelle aree scarsamente
popolate per permettere ai competitor di lanciare i servizi di
connessione a banda ultralarga.

Free è il primo degli operatori francesi ad aver raggiunto un
accordo con l’ex incumbent, accordo che consentirà di portare la
banda ultralarga in una sessantina di agglomerati in cui FT ha
annunciato il roll out della fibra entro il 2012. Il piano prevede
inoltre il cablaggio, entro il 2020 di 1300 comuni per un totale di
5 milioni di abitazioni servite dalla banda ultralarga. Lo schema
di co-finanziamento permetterà a Free di investire solo sulle
linee necessarie a servire i propri abbonati, diversamente da
quanto invece previsto nelle zone ad alta densità abitativa dove
ciascun operatore dovrà portare i cavi fino agli immobili per la
totalità delle linee attive.

L’accordo non modifica i piani di investimento già annunciati
separatamente dai due operatori. France Telecom prevede di
investire 2 miliardi di euro di qui al 2015 per la realizzazione di
infrastrutture in fibra con l’obiettivo di calblare 3600 comuni e
10 milioni di immobili. Il Piano al 2020 fissa a 15 milioni gli
edifici “broadband”, pari al 60% del totale delle abitazioni
francesi.
Free da parte sua ha confermato gli investimenti per il periodo
2011-2012 e ribadito di volersi candidare all’accesso ai fondi
del progetto “Grand Emprunt” destinati alla realizzazione delle
Ngn.

Soddisfatta l’Arcep che ora auspica la discesa in campo di altre
telco: “Speriamo che altri operatori contribuiscano agli
investimenti insieme con France Telecom o, in alternativa, che
passino all’azione con proprie infrastrutture in modo da spingere
la diffusione dei servizi. Attendiamo la pubblicazione delle
offerte di accesso”.

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