IL NUOVO CODICE DELLE COMUNICAZIONI

Ngn, Agcom potrà imporre la condivisione dei siti

Con due Dlgs Palazzo Chigi ha recepito le direttive comunitarie 140 e 136 del 2009 che aggiornano il Codice delle Comunicazioni elettroniche. Novità anche sul fronte dello spettro radio: vale il principio della neutralità tecnologica. E il governo spinge sul rafforzamento della privacy online

Pubblicato il 25 Mag 2012

governo-120525155255

Agcom potrà imporre la condivisione dei siti con l’obettivo di promuovere investimenti e innovazione nelle reti di tlc. E’ una delle novità contenute nei due decreti legislativi esaminati e approvati in via definitiva oggi dal Cdm che vanno a recepire le direttive comunitarie 140 e 136 del 2099. Le nuove regoole aggiornano il Codice delle Comunicazioni eletroniche.

Nel dettaglio, il primo decreto legislativo punta a “promuovere investimenti efficienti e innovazione nelle infrastrutture di comunicazione elettronica, ad esempio introducendo la possibilità per le autorità nazionali di regolamentazione – si legge nella nota del governo – di imporre la condivisione di facilities di comunicazione elettronica o di “proprietà”, tra cui: edifici ed accesso ad essi, cablaggio negli edifici, antenne, torri, cavidotti, ecc. nonché elementi di rete non attivi.

Si stabilisce inoltre di promuovere una gestione efficiente flessibile e coordinata dello spettro radio, anche attraverso l’introduzione dei principi di neutralità tecnologica e dei servizi e rafforzare i diritti degli utenti in materia di trasparenza nei rapporti con i fornitori di servizi, con riferimento, ad esempio alle condizioni definite nei contratti stipulati con essi.

Focus anche sull’accessibilità per equiparare il più possibile i diritti dei disabili in materia di comunicazioni elettroniche, ad esempio garantendo un accesso equivalente a quello degli altri utenti anche ai servizi pubblici di telefonia vocale tramite la connessione di rete.

L’ultimo aspetto riguarda la privacy. Il decreto stabilisce la necessità di rafforzare le prescrizioni in tema di sicurezza e riservatezza delle comunicazioni, nonché di protezione dei dati personali, anche attraverso l’introduzione di norme volte a garantire l’informativa verso le Autorità di regolamentazione e, se del caso, verso gli utenti, sulle violazioni della rete perpetrate, ai danni dei dati personali.

Il secondo decreto legislativo recepisce la normativa comunitaria in tema di servizio universale e diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e trattamento dei dati personali.

“Le modifiche approvate dal Consiglio dei Ministri sono finalizzate, in via generale, a rafforzare il mercato interno dei 27 Paesi dell’Unione attraverso una maggiore tutela dei consumatori contro le violazioni dei dati personali e lo “spam” – dice il comunicato – dando attuazione alle strategia comunitaria in materia di comunicazioni elettroniche EU2020, per una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Europa e, in particolare, alla cosiddetta “Agenda Digitale Europea”, che rappresenta una delle sette iniziative faro della strategia”

La revisione comunitaria del quadro normativo delle comunicazioni elettroniche nasce, prima di tutto, dalla constatazione di una persistente mancanza di un mercato unico nel settore, dovuta, in particolare, alla frammentarietà normativa in questo campo, nell’Unione. Tale situazione, accanto alle discrepanze nelle attività delle varie autorità nazionali di regolamentazione, rischia di mettere in pericolo non solo la competitività del settore, ma anche i significativi vantaggi, in termini economici e sociali, che la concorrenza transnazionale può apportare ai consumatori.

“Le modifiche introdotte sono quindi finalizzate a tutelare maggiormente i consumatori contro le violazioni dei dati personali e lo “spam”. In particolare, la privacy dei cittadini europei diventa una delle priorità delle nuove regole del settore. Nomi, indirizzi e-mail e informazioni bancarie dei clienti dei fornitori di servizi di telecomunicazioni e di accesso ad Internet e, in particolare, i dati su ogni telefonata e sessione in rete devono essere tenuti al sicuro da un uso indesiderato, accidentale o fraudolento. Gli operatori devono rispondere della responsabilità che deriva loro dalla elaborazione e memorizzazione di queste informazioni”.

Per la prima volta in Europa, le nuove norme introducono notifiche obbligatorie per le violazioni dei dati personali. Ciò significa che i fornitori di comunicazioni saranno obbligati a informare le autorità ed i loro clienti circa le violazioni della sicurezza che lede i loro dati personali. Ciò consentirà di aumentare gli incentivi per una migliore protezione dei dati personali da parte dei fornitori di reti e servizi di comunicazione.

Inoltre, le norme in materia di privacy e protezione dei dati vengono rafforzate, ad esempio in merito all’uso dei “cookies” (stringhe di testo che memorizzano le scelte di navigazione degli utenti) e sistemi simili. Gli utenti di Internet dovranno essere maggiormente informati sull’esistenza di tali cookies e su ciò che accade ai loro dati personali; in tal modo potranno esercitare più facilmente un controllo su di essi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati