Ngn, Bassanini: “Ipotesi newco resta sul tappeto”

Il presidente della Cassa depositi e prestiti torna sul progetto Ngn. “Il tavolo per la creazione della società della rete ostacolato da difficoltà tecniche e dalle resistenze di Telecom Italia. Più reti sono possibili solo in zone ad alta redditività”

Pubblicato il 11 Ott 2010

Difficoltà tecniche e resistenze da parte dell'ex incumbent.
Questi i due "ostacoli" sul cammino della società della
rete secondo il presidente della Cassa depositi e prestiti Franco
Bassanini. A margine dell'evento che ha celebrato il ventennale
dell'Antitrust, Bassanini puntualizza che "la società
delle reti è un'idea su cui si è svolto un certo lavoro e che
ha incontrato resistenze e difficoltà, alcune delle quali
tecniche". E riguardo alle resistenze di Telecom Italia, il
presidente della Cdp sottolinea che "Telecom Italia  vuole
salvaguardare il suo asset, la rete, che sta a garanzia del suo
indebitamento".

Il presidente della Cdp ci tiene a sottolineare che l'ipotesi
newco "resta sul tappeto" e che in merito alle notizie
pubblicate dai media a seguito dell'evento di Between
organizzato a Capri – a cui hanno preso parte fra gli altri lo
stesso presidente della Cdp, il presidente dell'Agcom Corrado
Calabrò e il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà –
"la cosa che Calabrò e io abbiamo detto è che ci possono
essere anche soluzioni diverse per risolvere il problema
dell'ammodernamento della rete. Il che non vuol dire che lui ed
io non abbiamo ad esempio auspicato che il progetto Lombardia vada
avanti, e quel progetto si basa sulla costituzione di una newco.
Calabrò voleva solo sottolineare che esistono altre possibili
architetture finanziarie e industriali, non e' utile
concentrarsi su una sola".

Secondo il presidente della Cdp è auspicabile però evitare la
ridondanza di infrastrutture: "Le analisi più accreditate
spiegano che in un Paese come l'Italia non c'eè una
condizione di sufficiente e sicura redditività se le reti sono
più di una, in concorrenza tra di loro. Solo in alcune zone più
redditizie ci possono essere più reti".

Bassanini aggiunge che  "il punto fondamentale è che con una
buona regolazione sull'accesso anche una rete che resta di
proprietà dell'incumbent può risolvere i problemi purché sia
a disposizione di tutti e purché si trovi un modo di
finanziarla". "E' importante però che la migrazione
dal rame alla fibra non avvenga in tempi biblici".

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