Il progetto di implementazione della banda larga in Italia potrà coinvolgere operatori diversi da quelli delle telecomunicazioni. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nel corso del question time alla Camera. Dopo avere citato la Strategia italiana per la banda ultralarga approvata dal governo all’inizio del marzo scorso, il ministro ha aggiunto che “questo progetto di ampio respiro implica anche il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, una mobilitazione di tutte le forze produttive del Paese. In questo senso ciascun operatore potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano, inclusi i soggetti diversi da quelli tradizionalmente attivi nel settore delle telecomunicazioni”.
Nei giorni scorsi i rflettori di media e analisti si erano accesi su un possibile coinvolgimento dell’Enel mentre l’Ad di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, ha annunciato che la società è “pronta e disponibile” a collaboare alla realizzazione del piano qualora venisse richiesto. In una lettera inviata all’Agcom il 14 aprile Enel si dice pronta a sviluppare una propria rete in fibra ottica in sinergia con gli operatori delle tlc.
Guidi ha poi fatto il punto sui costi. “La strategia per raggiungere gli obiettivi della banda ultralarga prevede finanziamenti per 12,3 miliardi Di questi, 6 miliardi verranno da fondi pubblici: fino a 5 miliardi tramite il fondo sviluppo e coesione 2014-2020 e il resto da fondi europei e regionali” ha sottolineato, aggiungendo che “la strategia prevede, inoltre, misure di semplificazione, alcune inserite nello Sblocca Italia ed interventi per ridurre i costi per le infrastrutture, cercando di utilizzare quelle già presenti”.
Il Mise sta lavorando proprio su questo al fine di realizzare un’effettiva mappatura di tutte le infrastrutture”. “Raggiungere le finalità dell’Agenda digitale 2020 è uno degli obiettivi che il Governo si è dato. Si gioca una partita importante per la modernizzazione e la competitività del Paese”, ha precisato il ministro.
In merito allo sfruttamento dei punti più estremi del Paese, Guidi ha spiegato che “nel piano, approvato dal Governo lo scorso 3 marzo, si delineano le linee di copertura di regione in regione”, sottolineando che “si tratta di una misura dinamica che verrà certamente aggiornata negli strumenti”. “Entro il 2020 – ha concluso – il 100% popolazione avrà accesso alla rete a 30 mega”.