Il governo manderà entro oggi alla Commissione europea la notifica del piano banda ultra larga, che così partirà formalmente. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, la notifica serve come richiesta di autorizzazione per il regime d’aiuto di Stato. Si tratta di 443 milioni di euro di fondi europei per dare i 30 e 100 Megabit alle regioni meridionali. Non pochi, anche se il governo ne aveva richiesti 1,2 miliardi come fabbisogno per quest’obiettivo. "Ce ne hanno dati di meno ma è un buon inizio. Abbiamo inoltre separato il piano banda ultra larga da quello datacenter, che ha in dote 121 milioni di euro", spiegano dal Ministero allo Sviluppo Economico.
In particolare, sono due le origini dei fondi raccolti: quelli europei non spesi dalle Regioni (inseriti nel Piano Azione Coesione) e quelli nuovi Por Fesr (Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale). E sono: 86 milioni per la Calabria, 122,4 milioni per la Campania, 132 milioni per la Sicilia, 14,7 milioni per la Basilicata, 82,975 milioni per la Sardegna, 4 milioni per il Molise. "L’Abruzzo sta per stanziare alcuni fondi. La Puglia invece non ci ha comunicato nessun piano per la banda ultra larga", spiegano sempre dal ministero.
La notifica è mandata in vista di un decreto legge con cui, entro il 30 giugno, il governo avvierà le azioni dell’Agenda digitale (compresi i piani per la banda larga e ultra larga). Entro giugno dovrà fare anche i bandi per i cantieri, con cui costruire le infrastrutture necessarie. Gli obiettivi minimi di copertura, previsti nel bando, sono il 19 per cento di popolazione meridionale a 30 Megabit e il 4 per cento a 100 Megabit, entro il 2015. "Speriamo però che i valori di copertura saranno più alti, visto che il bando se lo aggiudicheranno le aziende che riusciranno a migliorare gli obiettivi minimi, a fronte di quei fondi disponibili".
Capitolo a parte, affrontato in questi giorni dal governo, è trovare i fondi per il Centro Nord: per completare il piano banda larga e avviare quello della banda ultra larga. La strategia è la stessa, come per il Sud: accordi con le Regioni per utilizzare fondi europei.