“La Cassa depositi e prestiti non è un nostro concorrente. Non è che la Cdp può esimersi dal realizzare progetti che abbiano una valenza infrastrutturale e un ritorno economico. Non si scappa da questa logica”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, intervenendo alla tavola rotonda con il governo italiano organizzata da Business International.
Per Patuano “gli spazi di collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti ci sono, sono molti e altri sicuramente si andranno a trovare. Ma l’idea di fare due investimenti nella stessa zona e zero in altre non è un’idea brillante. Né noi, né loro lo vogliono”.
“Quando mi si chiede di fare una rete per tutti va bene, se poi però chiedo di essere adeguatamente remunerato non mi sembra strano”. E la remunerazione dovrebbe arrivare “o dai consumatori finali o da chi rivende”, ha specificato.
Dunque, ha detto l’ad, “chi costruisce le infrastrutture non è un ente filantropico ed è giusto che abbia un ritorno sul capitale investito”.
Patuano ha ribadito che la soluzione andrà trovata senza fretta: “Vogliamo la soluzione migliore, non la più rapida”. Nessun orrizzonte di tempo, dunque: “Meglio non darsi gabbie di tempo o di scopo”. Quanto ai possibili spazi di collaborazione, il manager ha spiegato di guardare alla “possibilità di utilizzare i fondi Ue disponibili per milioni di euro”, all’auspicio di sviluppare “la proficua collaborazione già attivata con Infratel” e all’opportunità di coinvolgere nel processo anche gli operatori mobili per evitare, con l’avvento della rete di quarta generazione, “una proliferazione di antenne sul territorio”.