Il Fondo strategico italiano (Fsi) ha bisogno del contributo degli operatori telefonici e lavora in accordo con F2i per realizzare il piano per la banda ultralarga del governo. Lo ha detto l’Ad del Fsi Maurizio Tamagnini parlando con i giornalisti a margine di un’audizione al Senato.
“Siamo allineati con F2i per realizzare concretamente con gli operatori interessati il piano del governo per la banda larga”, ha risposto il manager ai giornalisti che chiedevano se vi fosse una diversità di vedute fra i due fondi partecipati dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) nelle trattative con le compagnie telefoniche per un eventuale ingresso nel capitale della controllata Metroweb.
Nel corso dell’audizione sempre Tamagnini ha anche detto che “Metroweb ha bisogno degli operatori telefonici perché con il solo cavo non si realizza la rete a ultrabanda”.
Metroweb è al centro di una complessa trattativa per allargarne il capitale alle telecom. Il governo la vorrebbe trasformare in una società partecipata dai operatori, senza nessun azionista privato con il controllo sulla società.
Secondo quanto detto dal presidente di Cdp Franco Bassanini la settimana scorsa, per il futuro di Metroweb i due soci principale F2i e Fsi sono al lavoro per progettare un aumento di capitale, aperto ad altri soci, finalizzato a un piano di investimenti da circa 5 miliardi per portare la fibra ottica sino alle case.
Nei giorni scorso Repubblica scriveva che nel prossimo Cda di Telecom Italia, in agenda la primasettimana di maggio, l’Ad Marco Patuano dovrebbe presentare una proposta per rilevare in due tappe il controllo totale di Metroweb, preda ambita anche da altri operatori come Vodafone.