Xavier Niel rafforza la propria posizione di protagonista delle tlc mobili in Italia. E’ di ieri sera l’annuncio dell’accordo raggiunto da Iliad, operatore di telefonia mobile low cost controllato dall’imprenditore francese, con Hutchison e Vimpelcom – che in Italia controllano 3 e Wind – sugli asset che le due società dovranno cedere per rispettare le condizioni dell’antitrust europea in vista della loro fusione. A confermare l’avvenuto deal c’è anche una nota congiunta di Vimpelcom e Hutchison. Il ruolo del quarto operatore mobile italiano dopo l’eventuale fusione tra Wind e 3 Italia, che finora era conteso da Iliad e Fastweb, spetterà se l’operazione andrà in porto alla società francese, mentre Niel ha già detto di volersi liberare nelle prossime settimane dei derivati che detiene sul 15,143% del capitale di Telecom Italia.
“Vimpelcom e Hutchison – si legge nella nota delle due società – confermano di aver sottoposto i propri impegni alla Commissione europea sul merger (…) Questo consentirà a un nuovo player di fare ingresso nel mercato italiano come operatore di rete mobile, con un’offerta nazionale per i consumatori italiani”. Inoltre le due società confermano nel comunicato di aver firmato l’accordo formale con Iliad nel ruolo di “remedy taker” in vista del merger. “Vimpelcom e Hurtcinson – conclude la nota – rimangono fiduciose sull’approvazione della Commissione Ue, e continueranno a lavorare a stretto contatto e costruttivamente con le authority coinvolte. Nella consapevolezza che il merger abiliterà una competizione più intensa sul mercato italiano promovendo l’innovazione e la possibilità di scelta per gli utenti”.
L’accordo, che sarà sottoposto all’approvazione della Commissione europea, prevede la cessione a Iliad degli asset indicati dalla Ue nel cosiddetto “remedy package”, attività cioè di cui liberarsi nell’ottica di evitare una eccessiva concentrazione del mercato.
Nel dettaglio, l’intesa prevede: il trasferimento di un portafoglio di frequenze 3G/4G 2x35MHz equilibrata (2x5MHz a 900MHz, 2x10MHz a 1800MHz, 2x10MHz a 2100MHz e 2x10MHz a 2600MHz) per un importo di 450 milioni (da pagare tra il 2017 e il 2019); l’impegno ad acquisire diverse migliaia di siti macro in aree ad alta densità; l’impegno a consentire una condivisione della rete su aree rurali con Wind/H3G; un accordo di roaming 2G, 3G e 4G sulla rete unito per un periodo di 5 anni rinnovabile per altri 5 su iniziativa di Iliad. “L’obiettivo del gruppo – sottolinea Iliad nella propria nota – è quello di offrire servizi mobili competitivi e di diventare il quarto operatore di rete mobile con una copertura a livello nazionale”.
Nella serata di ieri la reazione di Fastweb, che chiede che la proposta di Iliad sia sottoposta dalla Commissione Ue al cosiddetto “market test”.
“Negli scorsi mesi Fastweb ha lavorato al proprio piano per realizzare, con gli attivi oggetto di cessione, il quarto operatore mobile interamente infrastrutturato – si legge in una nota della controllata Swisscom – Il progetto di Fastweb, che è stato ritenuto idoneo dalla Commissione Europea per salvaguardare la competizione del mercato mobile italiano, prevede la copertura del cento per cento dell’Italia con tecnologie 4G e 5G ready, basandosi sulla capillare diffusione della fibra ottica di Fastweb. Fastweb ritiene tale piano idoneo a promuovere la concorrenza e la crescita digitale del Paese, assicurando importanti investimenti, come ha sempre realizzato dalla sua nascita. Ci auguriamo che la proposta di Iliad garantisca le stesse prospettive di investimenti e sviluppo e chiediamo che sia sottoposto alla consultazione del mercato da parte della Commissione”.
Ad annunciare che il punto di svolta era vicino era stata nelle scorse oer Bloomberg, mentre a inizio giugno erano arrivate a Bruxelles le proposte preliminari di Fastweb, Iliad e Digicel (sfumato l’interesse di Tiscali). Dopo una restrizione del cerchio attorno ai primi 2, le controllanti di Wind e 3 hanno deciso di accelerare spingendo su Niel. Swisscom, proprietaria di Fastweb, avrebbe voluto invece rilevare gli asset per realizzare una rete mobile in grado di raggiungere il 100% di copertura nel 2021, investendo 1 miliardo nei prossimi 5 anni.
Il verdetto dell’Antitrust Ue, salvo ulteriori rinvii, arriverà entro l’8 settembre .