Il giudizio di Mediaset sull’asta delle frequenze e sul relativo regolamento è “totalmente negativo”. Lo ha detto oggi il consigliere d’amministrazione Gina Nieri, intervenendo alla tavola rotonda di Business International. “Non ci sarà – ha proseguito Nieri – né la valorizzazione economica del bene, perché i miliardi non arriveranno e nello stesso tempo non servirà a far progredire o aumentare le capacità di sviluppo del settore”. Nieri, che si è detta “sconcertata”, parlando di “roba giurassica”, ha anche detto che “la gara è un ibrido irrealizzabile con successo che deve rispondere non a due padroni, come Arlecchino, ma almeno a dieci”.
Nieri ricorda che “il beauty contest aveva registrato la partecipazione di solo due operatori nuovi e piccoli. Neanche gratis sono venuti a prendere le frequenze”. Poi si è deciso che “il beauty contest non andava più bene, perché era un regalo a Berlusconi, ma bisogna finirla di avere un approccio regolatorio punitivo nei confronti di qualcuno. Il settore va regolamentato nel senso dello sviluppo e non in termini punitivi”.
Secondo il consigliere di amministrazione del gruppo Mediaset, la questione delle frequenze “non c’entra niente con il pluralismo”, mentre la procedura di infrazione con l’Ue potrebbe essere superata “molto meglio dimostrando all’Ue che l’Italia non è più nella situazione di concentrazione delle frequenze”.
Intanto, il commissario Agcom Antonio Martusciello ha ricordato che il 17 dicembre si concluderà la consultazione pubblica sull’asta sulle frequenze televisive digitali e nell’ultimo Consiglio Agcom dell’anno, che sarà probabilemtne convocato per il 20 dicembre, potrebbe essere approvato il regolamento, che dovrà poi essere inviato a Bruxelles.