Sebbene la penetrazione degli smartphone continui a crescere su molti mercati maturi, in Europa come negli Stati Uniti, esiste uno “zoccolo duro” di affezionati ai telefoni meno evoluti che i carrier non hanno ancora conquistato. Per farlo, dicono gli analisti, le telco dovranno diventare più creative: con piani tariffari ad hoc e rivolgendosi a tutte le fasce demografiche attrarranno nuovi utenti verso i cellulari avanzati che offrono più alti margini di guadagno.
Secondo il nuovo report di Analysys Mason, che ha condotto un sondaggio tra 6.600 consumatori di Stati Uniti, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Regno Unito, solo il 52% di chi ha un device mobile ha uno smartphone; in più il mercato mostra segni di saturazione, visto che la quota di smartphone comprati negli ultimi sei mesi è in flessione sia Francia che in Spagna, i mercati, tra quelli studiati, con la più alta adozione di telefoni intelligenti.
Inoltre, la percentuale del campione di età compresa fra 18 e 24 anni che possiede uno smartphone è salita dal 64% di ottobre 2011 al 77% di ottobre 2012, il che indica che i carrier devono essere più decisi nel rivolgersi alle altre fasce demografiche.
Anche se quasi metà del campione che possiede un cellulare nel sondaggio Analysys Mason ha risposto che il prossimo device che comprerà sarà uno smartphone (una percentuale in crescita, rispetto al 30% dell’anno scorso), tra quelli che non possiedono lo smartphone, un buon 40% non ha intenzione di acquistarne uno o non ne è sicuro, anche se i costi dello smartphone dovessero equivalere a quelli di un telefonino meno evoluto.
Del resto, i prezzi degli smartphone sul mercato consumer stanno scendendo, sia per l’aumentata adozione, sia per il calo dei prezzi di alcune componenti. I produttori spesso mettono in vendita vecchi modelli di punta a prezzi convenienti. Non è questa però la preoccupazione principale di chi non intende acquistare uno smartphone, rivela Analysys Mason. Più che il prezzo, le barriere all’adozione sembrano essere il tipo di contratto (il 61% dei possessori di cellulari non evoluti usa il modello prepagato, contro il 36% di chi ha uno smartphone) e l’età: la metà di chi non ha lo smartphone ha più di 55 anni; solo il 17% degli over-55 ha lo smartphone.
Le sfide per i carrier sono molteplici, notano gli analisti, anche perché i sussidi per i cellulari non servono da incentivo sul mercato prepagato o Sim-only. In più, i programmi di sostituzione del cellulare, che le telco hanno di recente introdotto negli Usa (lo hanno fatto T-Mobile Us, At&t Mobility e Verizon Wireless) non sembrano avere presa sugli utenti di età matura, per i quali non è una priorità avere un telefono di ultima generazione, alla moda, o tecnologicamente avanzato. Il 42% di chi ha risposto al sondaggio e non ha lo smartphone, possiede lo stesso cellulare da oltre due anni; chi ha lo smartphone cambia device molto più spesso.
La maggior parte degli utenti che non ha lo smartphone è attratto da piani tariffari low-cost ed è qui che i carrier dovranno cominciare a lavorare per attrarre clienti e dimostrare tutti i vantaggi dell’avere un cellulare evoluto rispetto a uno di vecchia generazione. Occorrerà essere molto chiari sul funzionamento dei prezzi per i dati mobili per evitare le bollette-shock.
Approcci innovativi che alcuni carrier stanno già tentando sono per esempio la possibilità, per i clienti Sim-only, che pagano a consumo, di acquistare maggiori quantità di dati: questo potrebbe spingere più clienti pre-pagati ad adottare smartphone di fascia bassa per sfruttare meglio i dati in mobilità, nota Analysys Mason. Inoltre, gli utenti che resistono ancora allo smartphone sono affezionati ai “vecchi” servizi voce e sms e i carrier potrebbero pre-caricare applicazioni di messaggistica e social network Ott per attrarre questo segmento. Gli operatori potrebbero anche offrire in premio, a chi passa allo smartphone, minuti voce o sms gratuiti.