Un 2022 con fatturato e utili superiori alle attese per Nokia: il gruppo finlandese delle telecomunicazioni ha chiuso l’anno con performance positive grazie a una robusta performance nell’ultimo trimestre, mentre per il 2023 prevede una forte domanda nello scenario altamente competitivo del 5G.
Nel 2022, in particolare, l’utile netto di Nokia è balzato del 160% a circa 4,3 miliardi di euro, trainato da elementi eccezionali. Su base omogenea, l’utile netto rettificato è aumentato del 18% a quasi 2,5 miliardi. Il fatturato annuo mostra un aumento del 12%, a 24,9 miliardi. L’utile operativo comparabile del quarto trimestre è salito a 1,15 miliardi di euro rispetto ai 908 milioni dello scorso anno, un risultato possibile grazie al lancio del 5G in Paesi come l’India.
Spicca la performance dell’infrastruttura di rete, bene le reti mobili
“All’inizio del 2022 avevamo detto che sarebbe stato un anno di accelerazione e abbiamo mantenuto quanto promesso – chiarisce Lundmark -. Il team di Nokia ha svolto un ottimo lavoro nell’affrontare le sfide geopolitiche, economiche e di approvvigionamento, ha eseguito con successo la nostra strategia e ha fornito una solida performance per l’intero anno. La nostra crescita delle vendite nette per l’intero anno in valuta costante è accelerata al 6% e abbiamo mantenuto un margine operativo comparabile stabile del 12,5%, il che è un buon risultato considerando i vantaggi una tantum che abbiamo avuto nel 2021“.
“Il momento clou del quarto trimestre è stata la nostra straordinaria performance dell’infrastruttura di rete, che ha aumentato le vendite nette del 14% a valuta costante con una significativa espansione del margine operativo – ha aggiunto -. In particolare, abbiamo assistito a una forte accelerazione in entrambe le nostre attività di reti ottiche e reti IP con vendite nette in crescita rispettivamente del 21% e dell’11% a valuta costante. Le reti mobili hanno registrato una crescita valutaria costante del 3% nel quarto trimestre con un margine operativo in calo anno su anno, come previsto a causa dei cambiamenti nel mix regionale. Su base annuale, la crescita delle vendite nette del 3% di Mobile Networks e il margine operativo superiore di 90 punti base sono incoraggianti dopo il ripristino riuscito dell’anno precedente. Continuiamo a vedere solide tendenze della domanda nell’infrastruttura di rete e nelle reti mobili mentre guardiamo al 2023″.
Resta “robusta” la domanda per il 2023
Per il 2023, appunto, “anche se siamo consapevoli di una prospettiva economica incerta, la domanda rimane robusta”, ha spiegato ancora il ceo, anticipando “un nuovo anno di crescita”. Nokia prevede vendite nette per l’intero anno comprese tra 24,9 e 26,5 miliardi di euro, con un aumento tra 0 e 6%, nonché un margine operativo a parità di perimetro compreso tra l’11,5% e il 14%, rispetto al 12,5% del 2022. Le vendite nette sono cresciute del 16 per cento a 7,45 miliardi di euro, superando le stime di 7,11 miliardi.
Oltre alla crescente domanda da parte dei clienti business, la società ha anche ottenuto grossi contratti dagli operatori di telecomunicazioni indiani per il lancio del 5G in quel Paese. Ma il gruppo è impegnato in una grande battaglia per installare reti 5G in tutto il mondo, con i suoi principali concorrenti, il gruppo svedese Ericsson e il colosso cinese Huawei.
Tagli in vista in casa Ericsson a causa dei “venti contrari”
E intanto proprio Ericsson ha fatto sapere nei giorni scorsi di guardare al 2023 con qualche preoccupazione: con l’annuncio di un utile netto per il 2022 inferiore alle attese, in calo del 17% a 19,1 miliardi di corone (circa 1,7 miliardi di euro), e di un quarto trimestre in discesa del 39% a 6,2 miliardi a causa di oneri e accantonamenti eccezionali legati in particolare a un caso di possibile corruzione in Iraq, il gruppo svedese – tramite il ceo Borje Ekholm – ha fatto sapere che “le prospettive a breve termine imangono incerte”, tanto che la telco afferma di aspettarsi “venti contrari” almeno nella prima metà del 2023 dall’impatto del deterioramento macroeconomico globale.
Davanti a queste fosche prospettive, la società di Stoccolma ha già annunciato l’intenzione di tagliare i costi di 9 miliardi di corone (880 milioni di dollari) entro la fine del 2023. Il Chief financial officer Carl Mellander ha fatto sapere che ciò comporterebbe “la riduzione di consulenti, proprietà immobiliari e anche personale dipendente”, senza però puntualizzare se i tagli di posti di lavoro saranno simili a quelli del 2017, quando Ericsson ha licenziato migliaia di dipendenti e si è concentrata sul ritorno alla redditività.