”La scommessa di Nokia sul Windows Phone deve funzionare. Non c’è alcun piano B”, dice il vicepresidente di Nokia responsabile di Nokia in Europa e Asia Victor Saeijs al quotidiano economico svedese Dagens Industri, nel giorno in cui la casa finlandese annuncia il taglio di 4mila posti di lavoro negli impianti di produzione di smartphone di Komarom in Ungheria, Reynosa in Messico e Salo in Finlandia entro la fine dell’anno.
Nokia sposterà l’assemblaggio dei dispositivi verso i fornitori in Asia, nel tentativo di velocizzare la catena produttiva. “Lavorando più vicino ai nostri fornitori, crediamo di essere in grado di introdurre innovazioni nel mercato in modo più rapido e quindi saremo più competitivi”, dice Niklas Savander, vicepresidente esecutivo di Nokia.
Savander ha precisato che i tre stabilimenti continueranno ad avere un ruolo importante. Nokia ha infine sottolineato che offrirà assistenza ai lavoratori che saranno coinvolti nel processo di cambiamento, tra cui il sostegno finanziario, l’assistenza e la ricerca di una nuova occupazione.
Sul fronte Windows Phone, o la va o la spacca. Dopo la profonda crisi di Nokia e l’abbandono del vecchio sistema operativo Symbian, rimpiazzato da Windows con l’accordo siglato un anno fa con Microsoft, Nokia punta tutto sul Lumia, il primo Windows Phone lanciato poco prima di Natale.
Secondo il Dagens Industri, diversi analisti ritengono che ci debba essere un piano B, nel caso non troppo remoto che il Windows Phone non riesca a rosicchiare quote di mercato all’iPhone e agli smartphone Android. Ma secondo Victor Saeijs non c’è alcun piano B. “Il piano B è che il piano A funzioni”, dice Saeijs.
Dal suo lancio a dicembre Nokia ha venduto un milione di smartphone Lumia, un quantitativo che ha deluso le attese del mercato ma anche quelle del Ceo di Microsoft Steve Ballmer.
Ma il repsonsabile europeo di Nokia è soddisfatto. ”Siamo convinti che sia un buon inizio. In Danimarca sia Telia sia Tdc hanno reso noto che il Lumia è uno dei due best seller sul mercato degli smartphone, in Sveiza siamo fra i primi tre best seller”, dice Saijs, secondo cui il mercato cruciale è quello statunitense, dove la crisi ha quasi cancellato Nokia dal mercato.
”E’ come ricominciare dall’inizio. Ma dobbiamo avere successo negli Usa se vogliamo farcela nel resto del mondo”, chiude Saeijs.