Nokia e Google, due colossi per due facce della crisi

Pubblicato il 17 Apr 2009

Chi sale (anche se di poco) e chi scende. Potrebbe essere questo
il sunto delle trimestrali di due dei più grando colossi
dell’Ict. Se Google ha chiuso i primi tre mesi con un aumento
dei profitti del 9%, Nokia ha visto calare rovinosamente i suoi
utili. Ma vediamo nel dettaglio. Il colosso finlandese ha chiuso
il primo trimestre con  utili in calo del 90% a 122 milioni di
euro, contro gli 1,22 miliardi registrati nello stesso periodo
del 2008, nonchè vendite in flessione del 27% a 9,3 miliardi. Un
risultato così debole non si vedeva dal secondo trimestre del
1996, quando gli utili si attestarono su 87,1 milioni di euro. I
pezzi venduti sono stati 93,2 milioni, in calo del 19% rispetto
allo scorso anno, mentre la quota di mercato è scesa al 37%, dal
39% del primo trimestre 2008.

 

L'Amministratore delegato, Olli-Oekka Kallasvuo, ha parlato
di “contesto eccezionalmente duro”, aggiungendo che le
vendite sono state condizionate dallo sforzo di smaltire gli
stock di magazzino da parte di rivenditori e compagnie
telefoniche. “C’è comunque qualche segno di “relativa
stabilizzazione del mercato”, ha chiosato l’Ad. Nonostante i
risultati negativi Nokia ha voluto rassicurare gli investitori
annunciando che punta a mantenere la propria quota di mercato nel
trimestre in corso e che è in grado di rispettare le previsioni
di un primo semestre dell'anno in utile: in particolare la
società ha ribadito che il margine operativo della divisione
mobile dovrebbe essere superiore al 10% nei primi sei mesi.
Confermate anche le stime sull'industria mondiale dei
telefonini, che dovrebbe registrare una contrazione del 10%
quest'anno, con una flessione più forte nella prima metà
dell'anno rispetto alla seconda. Più pesanti, invece, le
previsioni sul mercato delle infrastrutture di Tlc, dove il
colosso finlandese è attivo con Nokia Siemens Networks: nel 2009
le vendite per gli apparati fissi e mobili scenderanno in valore
del 10%, contro la precedente previsione che stimava una
contrazione del 5%.

 

Tutta un’altra aria tira a Mountain View. Nel primo trimestre
Google ha messo a segno un aumento dei profitti del 9% a 1,42
miliardi di dollari su un giro d'affari di 5,5 miliardi. I
risultati, migliori delle attese, sono stati raggiunti anche
optando per una politica di contenimento dei costi anziché di
crescita. Come ha spiegato anche il Ceo, Eric Schmidt. “Nessuna
società è immune dalla recessione, nemmeno Google – ha
puntualizzato -. Il 95% delle nostre conversazioni interne
continua a vertere su iniziative di crescita ma sarebbe da
irresponsabili non tenere sotto controllo le nostre spese in un
momento del genere”. Tra le misure di contenimento dei costi
adottate, la riduzione del personale – di sole 58 unità su un
totale di 20.164 ma comunque significativa per un gruppo che è
stato mai costretto a tagliare i dipendenti conosceva solo la
parola assunzioni – e il taglio del 69% a 263 milioni delle spese
in nuovi maxicomputer e altri progetti.

Chi sale (anche se di poco) e chi scende. Potrebbe essere
questo il sunto delle trimestrali di due dei più grando colossi
dell’Ict. Se Google ha chiuso i primi tre mesi con un aumento dei
profitti del 9%, Nokia ha visto calare rovinosamente i suoi utili.
Ma vediamo nel dettaglio. Il colosso finlandese ha chiuso il primo
trimestre con  utili in calo del 90% a 122 milioni di euro, contro
gli 1,22 miliardi registrati nello stesso periodo del 2008, nonchè
vendite in flessione del 27% a 9,3 miliardi. Un risultato così
debole non si vedeva dal secondo trimestre del 1996, quando gli
utili si attestarono su 87,1 milioni di euro. I pezzi venduti sono
stati 93,2 milioni, in calo del 19% rispetto allo scorso anno,
mentre la quota di mercato è scesa al 37%, dal 39% del primo
trimestre 2008.

 

 

L'Amministratore delegato, Olli-Oekka Kallasvuo, ha parlato
di “contesto eccezionalmente duro”, aggiungendo che le
vendite sono state condizionate dallo sforzo di smaltire gli
stock di magazzino da parte di rivenditori e compagnie
telefoniche. “C’è comunque qualche segno di “relativa
stabilizzazione del mercato”, ha chiosato l’Ad. Nonostante i
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annunciando che punta a mantenere la propria quota di mercato nel
trimestre in corso e che è in grado di rispettare le previsioni
di un primo semestre dell'anno in utile: in particolare la
società ha ribadito che il margine operativo della divisione
mobile dovrebbe essere superiore al 10% nei primi sei mesi.
Confermate anche le stime sull'industria mondiale dei
telefonini, che dovrebbe registrare una contrazione del 10%
quest'anno, con una flessione più forte nella prima metà
dell'anno rispetto alla seconda. Più pesanti, invece, le
previsioni sul mercato delle infrastrutture di Tlc, dove il
colosso finlandese è attivo con Nokia Siemens Networks: nel 2009
le vendite per gli apparati fissi e mobili scenderanno in valore
del 10%, contro la precedente previsione che stimava una
contrazione del 5%.

 

 

Tutta un’altra aria tira a Mountain View. Nel primo trimestre
Google ha messo a segno un aumento dei profitti del 9% nel primo
trimestre a 1,42 miliardi di dollari su un giro d'affari di
5,5 miliardi. I risultati, migliori delle attese, sono stati
raggiunti anche optando per una politica di contenimento dei
costi anziché di crescita. Come ha spiegato anche il Ceo, Eric
Schmidt. “Nessuna società è immune dalla recessione, nemmeno
Google – ha puntualizzato -. Il 95% delle nostre conversazioni
interne continua a vertere su iniziative di crescita ma sarebbe
da irresponsabili non tenere sotto controllo le nostre spese in
un momento del genere”. Tra le misure di contenimento dei costi
adottate, la riduzione del personale – di sole 58 unità su un
totale di 20.164, ma comunque significativa per un gruppo che è
stato mai costretto a tagliare i dipendenti – e il taglio del 69%
a 263 milioni delle spese in nuovi maxicomputer e altri progetti.

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