“Le reti sono i catalizzatori del cambiamento, alimentano l’innovazione che può trasformare le aziende, la società e il mondo. E hanno un potenziale esponenziale per risolvere alcune delle maggiori sfide che dobbiamo affrontare oggi, offrendo alle organizzazioni nuovi modi per raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità”. Giuseppina di Foggia, country manager Nokia per l’Italia e Malta e dal primo gennaio di quest’anno anche a capo del Business Development per l’Europa Centrale e Meridionale, fa il punto con CorCom sulla nuova strategia e sugli obiettivi prossimi venturi.
“Siamo impegnati a sviluppare nuove tecnologie per un mondo sempre più interconnesso, mantenendo sempre presenti le nostre solide radici nel passato e mettendo sempre al primo posto le persone e il loro benessere”.
Di Foggia, il Mobile World Congress di Barcellona ha fatto da palco alla presentazione del nuovo logo e soprattutto della nuova strategia di Nokia: quali i pilastri portanti?
Il segnale è molto chiaro. Vogliamo concentraci sulle attività in cui possiamo ottenere una leadership globale. Abbiamo capacità di innovazione, un portafoglio completo ma soprattutto i talenti che ci permettono di guardare a questo obiettivo con grande ottimismo. E il nostro nuovo logo riflette ciò che siamo oggi: un’azienda leader nell’innovazione tecnologica B2B, pioniera della trasformazione digitale. Stiamo guidando il futuro dove le reti incontrano il cloud per accelerare il digitale in ogni settore e massimizzare le opportunità che questo offre. Insieme alla nostra nuova identità visiva c’è “il potere della n”: è così che comunicheremo la nostra visione al mondo. La “n” sta per il potenziale esponenziale delle reti. Le reti di cui Nokia è pioniera e che hanno il potere di trasformare il modo in cui tutti noi viviamo e lavoriamo.
Lei è alla guida di Nokia Italia dal 2020: qual è il bilancio di questi tre anni in cui, dalla pandemia in poi, lo scenario ha subito una profonda trasformazione?
Sono stati tre anni intensi tra pandemia situazione geopolitica e di mercato. Nonostante tutto abbiamo raccolto tanti successi: abbiamo rinforzato le partnership con clienti importanti in Italia, abbiamo introdotto importanti nuove policy come lo smart working esteso a tutti i dipendenti. Abbiamo aperto la nuova sede di Roma che sarà presto pronta ad ospitare con eventi con clienti, Istituzioni e media in cui racconteremo la nostra vision tecnologica e potremo mostrare alcuni dei progressi tecnologici dell’azienda. Sarà inoltre la sede di diversi progetti che riguarderanno gli studenti. Abbiamo avviato progetti di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ndr) per le scuole ma soprattutto un’importante progetto sulla disabilità. Questo progetto è animato non dal mero desiderio di adempiere all’obbligo di legge ma dalla volontà di contribuire alla realizzazione di una reale inclusione nel contesto aziendale, non solo attraendo talenti con disabilità ma costruendo innovativi percorsi di upskilling con l’obiettivo di allineare i profili professionali dei candidati rispetto alle esigenze di Nokia, tramite la sperimentazione di Academy e Isole formative interne all’azienda in grado di erogare formazione ad alto valore aggiunto, anche avvalendoci di metodologie innovative (es. Virtual Reality Glasses). Siamo anche in procinto di rinnovare la nostra sede di Vimercate che, lo ricordo, è un centro di eccellenza Nazionale ed Globale per Nokia e per l’intero ecosistema italiano. Insomma, un bel bilancio ma soprattutto un orientamento al futuro, come sono abituata ad avere.
Soffre il settore delle Tlc in Italia e non solo: quali gli ostacoli e le opportunità sul cammino?
Ci sono due possibili livelli di analisi. Quello nazionale, in cui temi come il futuro della rete unica, le opportunità derivanti dal Pnrr, soddisfare le importanti ed urgenti necessità delle imprese per una rapida trasformazione digitale sono argomenti sul tavolo direi ormai da troppo tempo. Politiche adeguate di incentivazione degli investimenti in rete per gli operatori sono fondamentali per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di connettività del Decennio digitale europeo 2030 (ad esempio, tutte le famiglie con connettività Gigabit, copertura 5G al 100% nelle aree popolate). In questo contesto, ad esempio, le politiche come Il Gigabit Act di riduzione dei costi e della burocrazia per la realizzazione di reti ad altissima velocità sono fondamentali. Non mi soffermo su soluzioni tech-based come la trasformazione delle Operation usando AI/ML o le reti 5G private per la trasformazione delle imprese, ma trovo molto interessante la conversazione riguardante la trasformazione delle Telco in TechCo e i benefici potenziali che deriverebbero dalla separazione delle reti dai servizi, che potrebbe migliorare situazione finanziaria degli operatori e aumenterebbe l’interesse degli investitori. In considerazione del tema della rete unica, l’Italia potrebbe essere un leader in questa trasformazione.