LE REAZIONI

Nokia-Microsoft, Finlandia sotto choc

Paese ferito nell’orgoglio nazionale per la cessione del business mobile all’azienda Usa. Il ministro per il commercio estero Alexander Stubb vede il bicchiere mezzo pieno: “E’ un’opportunità, non una minaccia per il nostro paese”

Pubblicato il 03 Set 2013

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Finlandia sotto choc. La cessione della divisione Devices & Services business (smartphone Lumia e brevetti inclusi) di Nokia a Microsoft getta nello sconforto gran parte della popolazione, legatissima alle sorti del produttore di Espoo e fierissima della ”finlandesità” del marchio principe dei cellulari anni ’90. Tanto che il ministro per gli affari europei e il commercio estero Alexander Stubb, come riporta il quotidiano economico svedese Dagens Industri, è stato costretto a intervenire, per consolare i suoi compatrioti e guardare al bicchiere mezzo pieno dopo la perdita del campione nazionale: ”Io la vedo come una grossa opportunità e non come una minaccia per il nostro paese – ha detto il ministro Stubb – E’ una questione di approccio alla vicenda, che ormai è un dato di fatto. Non dobbiamo mostrare sconforto, ma la puntare sulla nostra proverbiale scorza finnica”.

Eppure, a Helsinki la cessione del ramo di business smartphone di Nokia è accolta con un forte carico emozionale. ”Nokia rappresenta chiaramente un simbolo, una favola emotiva per la Finlandia intera – aggiunge Stubb – La mia generazione è cresciuta con un telefonino Nokia in tasca, ma detto questo, l’affare fra Nokia e Microsoft è una grande occasione per la Finlandia e per il settore IT del nostro paese”. Secondo il ministro, l’acquisizione da parte di Microsoft è un chiaro segnale dell’intenzione di Redmond di investire nel paese scandinavo. Una tesi corroborata dall’annuncio dell’azienda Usa della volontà di realizzare un grosso data center europeo proprio in Finlandia, battendo la concorrenza degli altri paesi scandinavi, interessati ad ospitare la struttura. ”L’affare porterà con sé diverse opportunità per i manager IT del nostro paese – aggiunge Stubb – Dobbiamo concentraci sugli aspetti positivi della cosa, pensando alla difesa dei posti di lavoro”.

Non tutti la pensano come Stubb. Secondo Christoffer Taxell, figura di spicco nel panorama economico scandinavo, ”l’operazione dimostra che l’industria finlandese sta attraversando una profonda trasformazione, con un pesante indebolimento del settore dell’elettronica”. Per altri commentatori, l’operazione rappresenta un indebolimento dal punto di vista occupazionale, con il trasferimento di larghe fette produttive al di fuori dei confini nazionali. ”E’ difficile prevedere oggi le conseguenze per il sistema finlandese dell’operazione sul lungo periodo – aggiunge Taxell – ma dobbiamo restare vigili per mantenere all’interno del paese la nostra industria, che rappresenta uno strumento ineludibile di crescita”.

”Nokia è importante per l’identità nazionale. La vendita è un po’ come perdere una partita di hochey contro la Svezia”, dice Timo Seppälä, ricercatore all’università di Aalto e all’Etla, l’istituto di ricerca economica nazionale, che non rimpiange la dipartita del Ceo Stephen Elop: ”Ha distrutto Nokia, la gente qui lo considera un flop”.

Sono molti inoltre i commentatori che mettono in discussione il prezzo di vendita, 5,4 miliardi di euro, troppo poco per un business che secondo quanto precisa Nokia genera ricavi annui per 14,9 miliardi, il 50% circa del fatturato complessivo del gruppo. C’è da dire, però, che Nokia faceva ancora troppa fatica a raggiungere il mercato di massa con gli smartphone di fascia alta della linea Lumia, che pur andando bene per ora non producono i volumi per competere con i big del settore, Apple e Samsung.

Folkhälsan (letterlamente tradotto ”Salute Pubblica”), fondo pensione con un pacchetto dello 0,06% in Nokia pari a due milioni di azioni, è sorpresa. ”Avevamo capito che i nuovi telefonini (Lumia ndr) stanno andando bene, quindi siamo rimasti un po’ sorpresi dal timing dell’operazione. La mia prima reazione spontanea quando ho sentito dell’operazione è stata che si tratta di una cosa negativa per la Finlandia. C’è molto orgoglio nazionale in relazione a Nokia e sotto questo punto di vista l’operazione sveglia emozioni contrastanti”, dice l’amministratore delegato di Folkhälsan Stefan Mutanen. Detto questo, Mutanen non esclude che l’operazione sia un bene per il titolo Nokia sul lungo periodo e per questo manterrà in portafoglia le quote che detiene.

Quel che resta di Nokia sul fronte occupazionale, sono 56mila i dipendenti. La sede centrale resterà in Finlandia, dove lavorano 5.900 persone. Tutto ciò al netto della cessione del business Devices & Services a Microsoft (32mila dipendenti, di cui 4.700 lavorano in Finlandia).

Di fatto, in futuro Nokia si concentrerà su tre rami di business consolidati: la prima è Nokia Solutions Networks (Nsn), la ex joint venture con Siemens, specializzata in apparati di rete ora al 100% di Nokia; la seconda è Here, azienda specializzata in servizi di mapping, figlia dell’acquisizione da 8,1 miliardi di euro di Navteq, che non più tardi della scorsa settimana ha lanciato un servizio per lo sviluppo della connected car; la terza e ultima è la business unit Advanced Technologies, che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie e del business delle licenze e dei brevetti, che in prospettiva assumerà un ruolo sempre più importante per l’azienda.

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