IL CASO

Nokia nei guai col fisco indiano, a rischio il deal con Microsoft

Per garantire il pagamento di 637 milioni di mancate imposte, disposto il sequestro di asset immobili nel Paese tra cui un importante stabilimento produttivo. Se i beni non verranno sbloccati in tempo per la chiusura dell’accordo di cessione della divisione handset, la finlandese rischia di diventare un subcontractor di Microsoft

Pubblicato il 22 Nov 2013

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Nokia deve fronteggiare un ostacolo alla sua vendita della divisione handset a Microsoft: il sequestro di una serie di suoi asset in India, tra cui uno dei suoi maggiori stabilimenti produttivi. L’azienda finlandese sta provvedendo a sistemare la situazione in tempi brevi, ma non è scontato che riesca a risolvere rapidamente la disputa con le autorità indiane, nata da questioni fiscali: il rischio è che Nokia resti nel business dei device mobile come fornitore dell’azienda di Bill Gates.

Le autorità fiscali indiane hanno infatti congelato parte degli asset indiani di Nokia per garantire il pagamento dei 637 milioni di dollari in imposte dovute dall’azienda finlandese all’Indian Income Tax Department, come spiega il Wall Street Journal. Nokia ha subito chiesto all’Alta Corte di Delhi di liberare gli asset entro il 12 dicembre affinché possano essere trasferiti a Microsoft come parte del’accordo di cessione che deve chiudersi nel primo trimestre e le autorità giudiziarie indiane hanno parzialmente revocato il provvedimento, dissequestrando i conti bancari di Nokia.

Ma non sono stati sbloccati gli asset immobili dell’azienda, che comprendono le sue sedi fisiche e gli stabilimenti in territorio indiano; se la richiesta di dissequestro anche per questi asset non sarà accordata, Nokia si potrebbe trovare costretta a restare nel business dei device mobili in qualità di contractor di Microsoft. Questo vorrebbe dire che una parte consistente dei futuri volumi di device mobili prodotti da Microsoft saranno comunque forniti da Nokia.

Nokia dovrà incontrare i funzionari dell’ufficio delle Entrate indiano in due prossime udienze, fissate per il 12 dicembre e il 3 gennaio. Per la casa finlandese è cruciale che venga dissequestrato in particolare lo stabilimento produttivo di Chennai, nell’India del sud, che impiega 8.000 persone e sforna ogni anno milioni di telefoni di 20 diversi modelli. Questo impianto rappresenta una fondamentale fonte di revenue e cash per la divisione venduta a Microsoft.

Nokia si sta dunque affrettando a rivolvere la questione perché trasferire i beni immobili dopo la vendita sarebbe più difficile: deve farlo subito, entro la chiusura del deal prevista per il primo trimestre. In India, comunque, sono realizzati modelli base dei cellulari Nokia; gli smartphone Lumia e altri modelli sono prodotti in altri Paesi e non sono toccati da questa situazione.

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