Alcatel Lucent (Alu) potrebbe entrare in Nokia Siemens Networks (Nsn). Lo scrive Bloomberg, aggiungendo che Siemens e Nokia stanno intensificando le discussioni sul futuro di Nokia Siemens Networks, la joint venture che li vede insieme da quasi sei anni per la realizzazione congiunta di apparati di rete. Secondo Bloomberg, che cita tre fonti vicine al dossier, Siemens starebbe spingendo da tempo per uscire dal sodalizio. Un altro scenario sul tavolo, più difficilmente percorribile, è l’ipotesi di uno sbarco in borsa di Nsn.
Un possibile scenario in fase di discussione sarebbe la cessione a Nokia da parte di Siemens della sua quota del 50% e l’ingresso di un nuovo partner strategico. Come potenziale entrante, Bloomberg fa il nome di Alcatel Lucent che in passato, secondo le fonti, avrebbe avuto contatti esplorativi per entrare nella partita.
Il nome di Alcatel Lucent spunta in un momento delicato per l’azienda franco americana. Che sta cercando il successore dell’amministratore delegato Ben Verwaayen. Ieri Verwaayen ha rassegnato le dimissioni, a margine della pubblicazione di risultati per il quarto trimestre 2012 con perdite per 1,37 miliardi di dollari a causa del calo di commesse in Europa e Cina e delle svalutazioni connesse al piano di ristrutturazione in atto.
Negli ultimi tempi, i negoziati sul futuro di Nokia Siemens Networks hanno registrato un’accelerazione, perché il prossimo mese di aprile sarà all’ordine del giorno il rinnovo dell’accordo in scadenza sulla joint venture fra Siemens e Nokia. Siemens ha comunicato a più riprese l’intenzione di voler uscire dalla jv con Nokia, che secondo stime dell’analista Lars Soederfjell della Aalandsbanken ha un valore di 10 miliardi di euro.
Sulla vicenda no comment di tutte le parti chiamate in causa. Presumibile che altri rumors si susseguano di qui ad aprile, quando Siemens e Nokia dovranno decidere se rinnovare l’impegno per la joint venture.
Da tempo c’è incertezza sul futuro di Nokia Siemens Networks. Due anni fa Siemens e Nokia hanno intavolato negoziati con investitori privati come potenziali acquirenti. Ma alla fine non se ne fece nulla e le due aziende iniettarono 500 milioni di euro di fondi fresche nella joint venture, che dopo qualche mese, a gennaio del 2012, annunciò un piano di ristrutturazione per focalizzare il business sul mercato del broadband mobile, che prevede 17mila licenziamenti su scala globale per ottenere risparmi di un miliardo di euro all’anno.