Nomine Ue, Costa (Pd): “Le deleghe sul digitale al commissario per l’Istruzione”

L’europarlamentare si appella a Juncker: “Innovazione e tecnologie temi cruciali per formazione e occupazione”

Pubblicato il 04 Set 2014

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“Abbiamo chiesto al presidente Juncker che il prossimo commissario all’Istruzione e alla Cultura possa avere un portfolio pesante di deleghe, che includa anche quelle sulla rete e sul digitale”: lo ha spiegato Silvia Costa durante i lavori della Commissione Cult che presiede e che ha ospitato stamattina l’audizione del ministro Stefania Giannini per l’illustrazione delle priorità della presidenza italiana per istruzione e ricerca.

“Cultura, creatività e audiovisivo sono settori cruciali per la competitività Ue per il loro potenziale occupazionale e di innovazione – si legge nella lettera – e come tali devono essere considerati anche nella prossima revisione della strategia Europa 2020“.
“L’ unione di educazione e cultura nelle competenze della commissione parlamentare Cult – ha scritto Costa a Juncker – non è un caso, e il potenziale della sinergia tra questi due settori è considerevole soprattutto in materia di digitale, cultura, creatività, ma anche di cittadinanza. Per questo riteniamo importantissimo che questa struttura si rifletta nell’organizzazione delle competenze del futuro commissario”.

Stando alle ultime indiscrezioni sarebbe la slovena Alenka Bratušek la candidata alla successione di Neelie Kroes alla guida del dicastero per l’Agenda Digitale.

Bratušek, classe 1970, esponente del partito Slovenia Positiva, di orientamento liberal-democratico, è stata primo ministro del paese dal 20 marzo 2013 al 26 agosto 2014. Stando a quanto riporta Euractiv, Juncker avrebbe anche previsto di creare un inedito portafogli alla Cultura e a Internet, al cui timone s’installerebbe il cipriota Christos Stylianides. Se questo equivale ad uno spacchettamento delle competenze oggi esercitate dalla Kroes è però prematuro dirlo. Anche perché la carica della Bratusek sarebbe stata ribattezzata al Digitale e all’Innovazione (mantenendo la vicepresidenza), il che significa che verrebbe in teoria rafforzata. Sebbene la delega alla Innovazione potrebbe essere condivisa con il futuro commissario alla Ricerca.

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