Il punto di svolta per l’individuazione di una soluzione al cosiddetto Auditelgate potrebbe arrivare martedì 27 ottobre, data a cui è stato anticipato il Consiglio d’amministrazione di Auditel inizialmente previsto per il 30 ottobre. In quella riunione del board i consiglieri d’amministrazione saranno chiamati a decidere quale strategia adottare per superare l’impasse dovuta alla pubblicazione fortuita – da parte di Nielsen, a cui è affidata la rilevazione degli ascolti televisivi su un panel di 5.600 famiglie campione rappresentative della popolazione nazionale – dell’identità di 4mila delle famiglie oggetto di rilevazione.
Proprio in vista del Cda di martedì Nielsen avrebbe presentato il proprio piano per normalizzare la situazione, che prevederebbe, secondo quanto anticipato dal Sole24ore, un periodo di sette mesi per mettere a punto il nuovo campione, e una spesa di 8 milioni di euro a carico di Nielsen per portare a termine l’operazione. Nella proposta ci sarebbe inoltre la certificazione dell’algoritmo e dei controlli sui comportamenti di visione affidata a una società di certificazione esterna, che Auditel dovrà scegliere tra Deloitte, EY, Kpmg e Pwc. Nielsen si assumerebbe inoltre la responsabilità dell’accaduto sollevando Auditel da eventuali contenziosi, e si impegnerebbe a mettere a punto un disclaimer per far presente che è in corso la ricostituzione del panel.
Martedì, prima della riunione del Cda di Auditel ci sarà quella del consiglio d’amministrazione di Upa, che conta su 10 consiglieri sui 30 del board Auditel. “Fiducioso in una soluzione” è Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa: “In Auditel – afferma – si sta lavorando a testa bassa per rimettere la società nella condizione di ripubblicare i dati”.
L’orientamento prevalente, in atttesa del Cda di martedì, sembra al momento quello di far riprendere la pubblicazione, dei dati, che risponderebbe al gradimento soprattutto di Mediaset e La7, anche se rimane l’attesa per il pronunciamento di Agcom, che ha aperto un’istruttoria sul caso.
E non è detto che nella riunione del board di Auditel non si prenda in considerazione anche il piano “Total digital audience”, che vedrebbe l’Italia come il secondo paese al mondo dopo gli Usa a poter contare su misurazione dell’audience tv non soltanto attraverso il piccolo schermo, ma anche tramite gli altri device. Un riunione tecnica su questo tema sarebbe prevista, anticipa il quotidiano, lunedì, a poche ore dal Cda che sceglierà come ripartire.