Nokia Siemens Networks (Nsn) ha aperto la procedura di licenziamento per 445 dipendenti su 1.104 al lavoro in Italia. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali la società, attiva nei ponti radio, nelle fibre ottiche e negli scavi per le telecomunicazioni, intende procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro nel minore tempo possibile. Nei dettagli chiudono le sedi di Catania e Palermo (32 esuberi) e viene ridotto il personale delle altre con 367 tagli a Milano, 40 a Roma e 6 a Napoli.
Il piano originario di ristrutturazione riguardava 580 dipendenti in Italia, pari al 53% del personale. Visto che i licenziamenti riguardano 445 dipendneti, ciò significa che nel frattempo 135 addetti hanno aderito al piano di esodo incentivato.
In un’intervista al Corriere delle Comunicazioni uscita il 21 maggio l’amministratore delegato della filiale italiana della joint venture finno-tedesca Maria Elena Cappello aveva detto che il piano di ristrutturazione, che tocca il 53% del personale in Italia, “coinvolgerà tutte e 4 le sedi (Milano, Roma, Napoli e Catania, ndr)”, escludendo però che sul tavolo ci fosse la chiusura di alcun sito particolare.
“Stamattina è stata recapitata ai sindacati la lettera con cui i vertici Nokia-Siemens aprono la procedura di mobilità per tutti le sedi italiane. Gli unici siti che chiuderanno saranno Catania e Palermo: i nostri timori si sono rivelati, purtroppo, fondati”. Lo rende noto il vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Luca Vecchio, che commenta: “Ancora un volta, una multinazionale abbandona la nostra Isola. E, ancora una volta, le istituzioni locali, innanzitutto la Regione Siciliana, dimostrano la loro inadeguatezza”.
Il sindacalista ricorda che da tempo l’Ugl Metalmeccanici “aveva chiesto ai vertici regionali di convocare l’azienda per individuare una soluzione alla crisi”, ma “purtroppo, a differenza di quanto accaduto in altre regioni, non solo non è stato convocato alcun tavolo, ma da parte dell’amministrazione regionale siciliana ci sono stati il più assoluto silenzio e il più assoluto immobilismo”.
In campo contro le misure anche la Fiom che chiede di ritirare i licenziamenti e di aprirel un confronto urgente per salvaguardare occupazione e siti produttivi.
“La multinazionale finno-tedesca Nokia Siemens Networks ha aperto le procedure per il licenziamento di 445 tra lavoratrici e lavoratori, cui vanno aggiunti lavoratori e dirigenti disponibili a dare dimissioni volontari – sottolinea Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil responsabile del settore della Information and Communication Technology – Nokia Siemens mostra così di non avere particolare interesse a proseguire il confronto avviato con il Governo; confronto che, nelle scorse settimane, aveva visto il ministro dello Sviluppo Economico, Passera, incontrare i vertici dell’Azienda con l’obbiettivo di verificare le condizioni di un suo possibile ripensamento rispetto al piano industriale che prevedeva 580 esuberi nel nostro Paese.”
“E’ gravissimo che in questa fase drammatica di recessione economica e conseguente crescita della disoccupazione, Nokia Siemens si disinteressi rispetto a soluzioni alternative ai licenziamenti. Per queste ragioni, chiediamo il ritiro della procedura e l’apertura immediata di un confronto teso a salvaguardare l’occupazione, i siti esistenti e i processi produttivi presenti in Italia.”
“Chiamiamo quindi i lavoratori alla massima mobilitazione contro centinaia di licenziamenti che si presentano come un ulteriore drastico ridimensionamento prima di un disimpegno totale dall’Italia.”