Una settimana di extra time prima di chiudere la vertenza sulla mobilità per 154 dipendenti di Nokia Solutions and Networks, arrivata alle battute conclusive, e per cui l’ultima riunione al ministero del Lavoro era stata fissata a questa mattina. Le parti sono così arrivate a concordare il rinvio, che pure era stato caldeggiato nell’ultima seduta dai sindacati, mentre si sta cercando di mettere insieme un quadro complessivo che consenta di arrivare a un accordo, se pure in extremis, il 30 settembre.
“E’ una novità che definirei ‘non negativa’ – commenta Andrea Bellisai, coordinatore nazionale Nsn per Fim Cisl – se l’incontro si fosse chiuso oggi senza intese già domani sarebbero potute partire le prime lettere di licenziamento. E se questo non è successo è perché l’azienda sta probabilmente valutando con la casa madre qualche proposta da poter portare al tavolo per evitare la rottura. Ci auguriamo soltanto che si tratti di proposte ragionevoli dal punto di vista del futuro dell’azienda in Italia e a tutela dell’occupazione, grazie alle quali sarà possibile riprendere un confronto costruttivo, se pur in un quadro che rimane molto difficile”:
Durante l’ultimo incontro, che si era tenuto il 18 settembre sempre al ministero del lavoro, la discussione si era indirizzata su due questioni in particolare: per verificare la disponibilità dell’azienda ad accettare di concedere un incentivo alle persone che decidessero volontariamente di lasciare il posto di lavoro. Tra le proposte richieste sul tavolo ci sarebbe anche quella di un incentivo di 42 mensilità, rispetto al quale si è parlato dell’eventualità che un centinaio di lavoratori possano essere disponibili ad accettare l’offerta. In secondo luogo si starebbe verificando, dal lato Governo, anche la possibilità di estendere ancora per un anno la Cigs, purché effettuata a rotazione. Questioni sulle quali l’azienda non si era pronunciata, prendendo atto della situazione e riservandosi di dare una risposta nell’incontro successivo. Anche su questo il management di Nsn starebbe lavorando, e anche per arrivare a una proposta conclusiva avrebbe chiesto di poter avere più tempo a disposizione.
“In un primo momento avevamo chiesto noi più tempo per la trattativa, e l’azienda aveva risposto che non aveva mandato dai vertici finlandesi – spiega Roberto Zanotto, coordinatore della vertenza Nsn per Fiom – Il fatto che ora ci sia una settimana in più può quindi essere letto soltanto come un segnale positivo, perché vuol dire che in Nsn stanno lavorando per portare alla riunione una proposta concreta. Ma è soltanto un segnale. Potremo saperne di più soltanto il 30”.